La smentita su Draghi al Quirinale. La stampa di sinistra ora fa irritare anche il Colle

Certa stampa farebbe perdere la pazienza pure ad un santo. Sicuramente c’è riuscita con il sempre sobrio e compassato presidente Mattarella, altrimenti non si spiegherebbero i toni indispettiti – e decisamente irrituali – della nota con cui il Colle ha smentito il retroscena sul presunto incontro con l’ex premier Draghi. Incontro che – scrivono i sedicenti beninformati de La Stampa e Repubblica – sarebbe avvenuto uno o forse due giorni prima dei quello avuto con la Meloni. Il colloquio tra il capo dello Stato e la premier, come descritto da entrambe le parti, è stato «lungo e cordiale».

La stampa di sinistra però propone ai lettori una ricostruzione diversa. È il racconto di un Mattarella preoccupato perché il governo si è annodato sul Pnrr. Così preoccupato che prende in mano la situazione: incontra Draghi e anche il commissario europeo Gentiloni, poi vede Meloni e la torchia sul Pnrr per più di due ore. Quasi l’avesse commissariata. «Verosimilmente Draghi e Mattarella parlano di Pnrr, discutono dei nodi del piano, dei rapporti con l’Ue, della situazione economica e delle possibili reazioni dei mercati finanziari», si legge su La Stampa. «D’altronde è stato Draghi ad impostare il Pnrr, identificare gli obiettivi, definire la governance (quella adesso stravolta dal governo), cercare di spronare le forze politiche ad unirsi per garantire una capacità di spesa inedita», scrive invece La Repubblica.

Insomma, lui è quello bravo. Lui è l’interlocutore affidabile. Mica come l’esecutivo in carica, a cui entrambi i quotidiani attribuiscono la responsabilità del congelamento della terza tranche del Recovery Fund. Peccato che l’interventismo del Colle sia una grandissima bufala. Lo fa sapere il Quirinale (che non ha evidentemente gradito la strumentalizzazione) nella nota con cui manifesta «divertito stupore» per la ricostruzione «decisamente fantasiosa» offerta da La Stampa e Repubblica. «Non è vero che il presidente abbia parlato con Mario Draghi di Pnrr, né che lo abbia incontrato ventiquattr’ore prima della colazione con il Presidente del Consiglio né tantomeno in giorni realmente precedenti. Né che vi sia stato, nello stesso arco di tempo, un analogo incontro con il Commissario Ue Gentiloni». Poi l’appunto in chiosa: «Sarebbe fortemente auspicabile che, sulle iniziative del Presidente della Repubblica e sul loro significato, si facesse riferimento a quanto il Quirinale, con piena trasparenza, comunica».

Il fatto non è passato inosservato neppure a Palazzo Chigi. Non si sono registrate reazioni ufficiali, ma il quotidiano Libero è riuscito a raccogliere gli umori del momento. Sembra che alle latitudini di piazza Colonna «uno scivolone simile se lo aspettavano da tempo». Esattamente da quando «La Stampa aveva pubblicato la notizia, falsa anch’essa, in cui si attribuiva al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari l’intenzione di avviare lezioni di tiro a segno con le armi da fuoco nelle scuole». E così l’unico commento che viene fatto filtrare è che «col fantomatico incontro fra Draghi e Mattarella, l’escalation delle fake news del gruppo Gedi ha raggiunto il punto più alto».

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