La storia infinita del salvataggio della Banca Popolare di Bari

Le crisi bancarie in Italia  rappresentano una corsa contro il tempo. Che a volte può diventare drammatica. Il tempo infatti, nel salvataggio di una banca, rappresenta un fattore determinante… Più passano le settimane ed i mesi, senza aver trovato una soluzione definitiva e più si trasmette ai potenziali acquirenti  una sensazione di precarietà, e la banca si trova con clienti e depositi volati via, e ovviamente parametri patrimoniali da rincorrere, sotto la stretta morsa dei nuovi criteri della Bce.
Le difficoltà di una banca, in un batter d’occhio, diventano crisi e le crisi, in men che non si dica, si trasformano in necessità di salvataggio. Troppi focolai aperti minano il nostro sistema Banche. A Genova con la Carige, Monte dei Paschi che rappresenta un’emergenza costante e la Banca Popolare di Bari, che tiene in sequestro i suoi azionisti ed è già arrivata al capitolo «salvataggio».
Carige, lo sappiamo è ormai un caso noto, maturo, sicuramente nell’agenda del governo, anche se non ancora risolto. Ma Bari? Nel completo silenzio si sta consumando l’agonia dei suoi azionisti e le sorti incerte dell’istituto stesso. Gli azionisti, a differenza di Carige che era quotata in Borsa, non hanno mai avuto la possibilità di uscire.
La notizia di ieri è una nuova ispezione di Bankitalia che mette nel mirino la qualità dell’attivo di bilancio. E arriva proprio mentre quattro consiglieri sono in scadenza e le autorità di vigilanza, come riferiscono diverse fonti, spingono affinché vengano sostituiti con altrettante figure di standing per assicurare discontinuità e un ricambio della governance. Una storia che purtroppo ci ricorda quella di Banca Etruria, dove anche qui arrivò una lettera di Bankitalia in cui si faceva riferimento alla necessità di un ricambio.
Nei giorni scorsi in Parlamento è stata presentata una norma per agevolare, tramite incentivi fiscali, le fusioni di banche al Sud che potrebbe essere utilizzata proprio dalla Bari per aggregazioni con altre banche. L’istituto di credito inoltre dovrà, nell’assemblea del 14 luglio, rinnovare quattro consiglieri in scadenza: Modestino di Taranto, Francesco Viti, Luca Montrone, Francesco Pignataro. Sulla presidenza si rincorrono le voci di un cambio di Marco Jacobini che fanno il nome di Giulio Sapelli come possibile sostituto ma nulla è ancora scontato
Sapelli avrebbe fatto sapere di poter accettare a fronte di un esplicito gradimento da parte della Vigilanza.
La banca ha fatto sapere di aver ricevuto un’offerta per la Cassa di Orvieto da Sri Global. Fa parte del gruppo del finanziere Giulio Gallazzi. Fate presto. Ma soprattutto: fate sul serio.

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Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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