È arrivato ieri alla Camera il via libera definitivo per rendere l’agricoltore “custode dell’ambiente”. Una proposta nata già mesi fa per opera del centrodestra che vuole riconoscere il ruolo fondamentale dell’agricoltura soprattutto nella nostra Nazione, che può vantare una storia plurimillenaria basata proprio sull’agricoltura. Essa, insomma, è parte della nostra identità ed è compito della Stato oggi difenderla dalle ingerenze comunitarie e internazionali. Lo ha spiegato intervenendo in Aula il deputato di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro: “Il termine dell’iter e l’approvazione di una legge di valorizzazione del ruolo dell’agricoltore custode del territorio, arrivano a sostegno dell’intenso lavoro che il ministro Francesco Lollobrigida sta svolgendo in Italia ed in tutta Europa per restituire dignità ad un comparto per troppo tempo lasciato nelle retrovie da un certo mondo politico”. La legge in effetti arriva in un momento in cui gli agricoltori vengono quasi colpevolizzati dalle politiche europee di essere i più grandi inquinatori, un pericolo per l’ambiente, arrivando l’Europa persino a chiedere loro di lasciare le terre incolte. Fratelli d’Italia si è sempre opposta a questa visione ecologista pericolosamente integralista, valutando viceversa l’agricoltore come la vera figura che può realmente tutelare l’ambiente: “Fratelli d’Italia – ha detto ancora Ciaburro – come ha giustamente ricordato il presidente Meloni, in Europa ha sempre votato contro la gran parte delle questioni che oggi, come una spada di Damocle, incombono sui nostri agricoltori”. Il concetto è chiaro: “Non esiste sostenibilità se si parla solo di ambiente senza considerare la necessità di garantire una sostenibilità economica e sociale dell’agricoltura”.
Ciaburro ha ricordato inoltre che “con enormi sacrifici e uno sforzo immane dei nostri agricoltori”, nel corso degli anni l’agricoltura “ha costantemente ridotto le proprie emissioni nell’ambiente”, ma comunque “ancora oggi c’è chi ha provato a criminalizzare questo comparto”.
Ciaburro si è soffermata sull’incentivo europeo a lasciare le terre incolte, un abominio a cui Fratelli d’Italia si è detto subito contro: “Il tempo delle mancette, del Reddito di Cittadinanza, delle politiche orientate a pagare per non lavorare, è finito! Bisogna capire – ha detto ancora – che senza agricoltori, a perderci siamo tutti noi: sono infatti gli agricoltori che con il loro lavoro tengono viva la terra, soprattutto nelle aree interne rurali, soprattutto in quelle aree fragili a rischio di spopolamento e di dissesto idrologico. Sono loro i primi manutentori della nostra terra”. Dunque il centrodestra, Fratelli d’Italia e il governo Meloni sono da sempre attentissimi al mondo agricolo e, al di là di chi, da sinistra, cerca di strumentalizzare le proteste ignorando che sono dirette proprio contro la sinistra, il riconoscimento dell’agricoltore come custode dell’ambiente ne è solo l’ultima riprova.