“L’Italia è un modello di collaborazione. Meloni ha messo l’Africa in cima all’agenda di governo, anche noi possiamo vedere e imparare dal vostro Paese”: sono queste le parole pronunciate da Jack Markell, ambasciatore degli Stati Uniti in Italia a Sky TG24. Parole che suonano chiaramente come un attestato di stima e di fiducia verso Giorgia Meloni e verso il governo italiano. Verso anche il suo operato in merito all’Africa, un tema spesso ignorato dalle altre Nazioni, quello che include in generale il Sud globale, che l’Italia è riuscita a mettere anche al centro del G7 durante il suo turno di presidenza dell’anno ancora in corso.
Al centro del G7, infatti, ha avuto un ruolo fondamentale il Piano Mattei per l’Africa appunto, che l’ambasciatore ha apprezzato: “Voglio dare grande atto alla premier e al suo governo – ha detto lo statunitense – per il piano Mattei che è parte di uno sforzo più ampio dell’agenda. Ho avuto l’opportunità – ha aggiunto il diplomatico – di assistere a diverse conversazioni tra la premier e il presidente Biden dove Meloni ha parlato dell’importanza dell’Africa e dei diversi luoghi su cui si può cooperare. L’Italia ha identificato diversi Paesi e anche gli Stati Uniti, vogliamo combinare questi sforzi il meglio possibile. E allo stesso tempo, una delle cose che apprezziamo di più del lavoro della premier, è quello di concentrarsi sull’Africa non come oggetto di beneficenza ma come un Continente, come Paesi che possono essere trattati come partner uguali. Quindi gli Stati Uniti concordano assolutamente e apprezzano la leadership della premier”.
Nelle parole di Markell, dunque, si vede il totale cambio di passo, di approccio dell’Occidente nei confronti dell’Africa. Un approccio nuovo, non più vessatorio e neppure paternalistico che è proprio al centro dell’agenda di Giorgia Meloni e del governo italiano: tramite il Piano Mattei ci saranno risorse e investimenti per permettere all’Africa di sfruttare a pieno le tante risorse di cui è molto ricco, ed è solo un bene che un alleato imprescindibile come quello statunitense condivida a pieno la nuova visione, la nuova strada da percorrere tracciata dall’Italia. A riprova anche della rinata autorevolezza italiana e della rinnovata considerazione che il mondo ha della nostra Nazione.