“Il Segretario della CGIL rappresenta milioni di lavoratori in tutta Italia, motivo per cui ci si aspetterebbe un uso prudente e cauto delle parole. Consiglierei a Maurizio Landini, che insiste nell’evocare una ‘rivolta sociale’, di riconsiderare il suo ruolo e soppesare la gravità delle sue dichiarazioni, anziché ‘rilanciare con forza’, come afferma, la necessità di questo ‘assalto’ a un governo che ha conseguito il record di nuovi posti di lavoro, quello del minore tasso di disoccupazione e la massima stabilizzazione di lavoratori precari. Non proprio un governo che ha favorito i cosiddetti poteri forti. Il passo tra la violenza verbale e quella materiale infatti può essere breve e sarebbe utile gettare acqua sul fuoco come facemmo noi al tempo dell’ignobile azione squadrista contro la sede della Cgil. Le forze politiche e quelle sindacali devono collaborare, non invocare lo scontro di piazza. Fomentarlo attraverso appelli pubblici significa essere irresponsabili. Se qualche esponente di destra avesse fatto la stessa affermazione sarebbe stato additato dall’intera società e soprattutto dal circuito mediatico come un pericolo per la democrazia. Ricordo oltretutto che c’è decisamente una maggiore predisposizione della sinistra estrema a passare dai proclami alla violenza antidemocratica, come insegnano anche quelle Brigate Rosse che hanno mietuto vittime innocenti nello stesso sindacato”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.