Lavoro, Foti (FdI): salario minimo non serve, c’è CCNL

“Secondo Fratelli d'Italia, per alzare il salario dei lavoratori in Italia occorre abbassare la tassazione sul . Come confermato nei giorni scorsi dall'Istat, il taglio del cuneo fiscale ha favorito una diminuzione della pressione dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2022 – raggiungendo il 37% -, lasciando così a famiglie e imprese una maggiore disponibilità finanziaria. In Italia non esiste e non serve una legge nazionale sul salario minimo, dal momento che la contrattazione collettiva copre la maggior parte dei lavoratori e delle aziende. Livellare indiscriminatamente tutti ad un'unica norma senza rispettare le condizioni di partenza e i procedimenti già in atto nei singoli territori potrebbe rappresentare la più alta delle iniquità in quanto produrrebbe l'effetto contrario dell'idea di giustizia cui è ispirato il quadro di riferimento europeo. Il Governo in pochi mesi di vita ha messo subito più soldi in tasca ai lavoratori poveri tagliando di ben 7 punti il cuneo fiscale, a differenza delle opposizioni che in dieci anni hanno parlato tanto di salario minimo senza riuscire a produrre nulla di concreto”.

Lo ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, intervenuto oggi all'incontro organizzato a Bologna dalla Cisl a cui hanno partecipato il Segretario generale Cisl, Luigi Sbarra e i parlamentari Maria Cecilia Guerra (Pd) e Marco Lombardo (Azione).

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