La sinistra riesce a fare danni anche quando è all’opposizione. Non solo, quando era al governo, ha provocato un’ondata di flussi migratori che ha messo in ginocchio il nostro Paese, mandato al collasso gli hotspot favorendo gli ingressi incontrollati lungo le nostre coste: ora che il governo sta facendo la differenza sulla questione migratoria, riuscendo a ridurre gli sbarchi del 65% rispetto allo scorso anno e aprendo un dialogo fitto con tutti gli attori in campo, specialmente con i Paesi di transito e di origine dei flussi; ora, si diceva, che tutto sta andando meglio, la sinistra tenta di mettere i bastoni tra le ruote. E lo fa a colpi di disinformazione e di false promesse.
False promesse che spingono i migranti a partire, come pure false sono le promesse di trovare una vita migliore anche accedendo illegalmente, sperimentando poi nella realtà la vita delle banlieue e della mancata integrazione. False promesse sulle quali i trafficanti di esseri umani lucrano con grande piacere: a loro d’altronde conviene che i migranti non abbiano una corretta percezione della realtà che andranno a vivere in Occidente, delle politiche migratorie che regolano gli ingressi nei singoli Paesi. Una scorretta percezione che porta i migranti a lasciare la propria terra natia e a pagare migliaia di euro, talvolta tutti i loro risparmi, per affrontare il viaggio attraverso il Mediterraneo, trovando però troppe volte la morte.
Disinformazione sinistra
La disinformazione riguarda la presunta apertura italiana alla riforma della concessione delle cittadinanze, un incentivo in più per partire alla volta dell’Europa. Chiare segnalazioni sono arrivate direttamente dai report sul nord Africa di chi si occupa di immigrazione e di tutto il contesto che ruota intorno ai flussi migratori: al di là dello stretto di Gibilterra sembra essere rinata la percezione di un’Italia pronta a concedere cittadinanze a go go. Risultato figlio di una campagna di disinformazione e di dibattiti che nulla hanno a che fare con la realtà dei fatti: le modalità di concessioni delle cittadinanze resta chiaramente invariato. Quello che si registra, piuttosto, è il classico fenomeno della sinistra, nell’esternazione di quel sentimento anti-italiano che ha sempre covato: lanciare proposte infattibili e fake news a destra e a manca, in un periodo così complesso a livello internazionale, di forte instabilità politica nel Sud globale, risulta essere un comportamento gravemente irresponsabile nei confronti dell’Italia stessa, che non può più permettersi, come è successo negli anni passati, di subire un nuovo incremento degli sbarchi.
La risposta del Governo
La reazione alle politiche no-border della sinistra c’è stata e si è fatta sentire: il Governo Meloni ha fatto abbassare gli sbarchi del 65% in un anno, i trafficanti di esseri umani vengono assiduamente fermati, le autorità tunisine e libiche continuano a bloccare, secondo fonti ufficiose, quasi il 90% delle partenze, va avanti il lavoro per smistare chi non ha diritto di entrare verso altre destinazioni, lontano dalle coste italiane, in Albania ad esempio, e attendere lì il responso sull’accettazione o il rifiuto del permesso di soggiorno. Misure che funzionano e che hanno creato un’immagine del governo italiano come modello da seguire per il resto dei governi europei: “Vorrei vedere – ha detto Manfred Weber, presidente del Partito Popolare europeo – in Germania e in Spagna, governate da socialisti, gli stessi risultati dell’Italia. In tutta Europa la migrazione è una questione dominante. In Italia vediamo una riduzione degli sbarchi del 64% rispetto all’anno scorso: è un successo incredibile”. E in effetti, Germania e Inghilterra hanno espresso già diverse volte la volontà di avvicinarsi al modello italiano. Solo la sinistra italiana, dunque, continua a sperare in un aumento degli sbarchi: la classica sinistra anti-italiana.