Sud locomotiva in Italia non è soltanto uno slogan. È la realtà, insperata e impensabile fino ad alcuni mesi fa. Invece, durante l’assemblea del dipartimento Politiche per il Mezzogiorno, è stato ribadito ciò che i dati palesano da tempo: il Sud non è più il fanalino di coda. E aver dedicato un intero panel al tema del Meridione durante la terza giornata di Atreju, testimonia l’attenzione di Fratelli d’Italia alla questione. E non è un caso che, dopo la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Giorgia Meloni abbia voluto riservare a sé la delega al Sud.
Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento, ha sottolineato come sia “cambiato il paradigma”, l’approccio del governo centrale verso le Regioni del Sud. Un approccio diverso rispetto al passato, diretto al tessuto produttivo, perché “a generare gli stipendi non possono essere solo misure statali”, ma “un’industria viva”. Industria rinata grazie alle politiche di incentivi dell’esecutivo, come le decontribuzioni per chi assume a tempo indeterminato. O come la Zes unica, come ricordato dal senatore di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani, che ha già portato i suoi frutti in fatto di progetti già iniziati e dunque di nuovi fondi stanziati.
C’è poi il settore del turismo, che al Sud può essere trainante, ma anche quello della cultura, con grandi siti museali spesso poco valorizzati. La crescita del Sud testimonia dunque che “Giorgia Meloni aveva ragione”, che scegliere di investire sul lavoro piuttosto che sul mero assistenzialismo è stata una strategia vincente, era la strada giusta da percorrere, anche se eliminare il Reddito di Cittadinanza, ha detto il senatore Raoul Russo, significava sfidare “anche il consenso popolare sul quale era stato costruito buona parte dell’edificio elettorale dei Cinque Stelle”. Ma è un governo che, ha spiegato il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, fa molto più di quanto viene detto: c’è il lavoro del sottosegretario Wanda Ferro nella valorizzazione dei beni sequestrati alle mafie, c’è la questione dei fondi per la sanità cresciuti anche per le Regioni del Sud, c’è l’impegno per Caivano che “non resterà un caso isolato, ma sarà esportato alle periferie delle grandi città”. E ancora l’attenzione per le isole minori, la questione del ponte sullo stretto di Messina contestualmente al lavoro per altre infrastrutture strategiche come la Statale 106 e la ferrovia ionica. E soprattutto l’impegno per il Mediterraneo, tema che, anche in Europa, non era mai stato affrontato prima dell’arrivo di Giorgia Meloni: “La sensazione dei diplomatici – ha detto Ruggero Razza, europarlamentare di Fratelli d’Italia – è che senza iniziativa italiana, non ci sarebbe stata un’iniziativa europea”. Dal palco di Atreju, dunque, una speranza per il futuro del Sud.