E questo sarebbe un amico dell’Europa, uno che parecchi folli avrebbero già voluto portare all’interno della UE. Un pericoloso guerrafondaio, capace di tutto, occultato sotto l’aspetto mite di un ometto impomatato, che se non fosse per i dovuti accorgimenti, sparirebbe dietro il leggio da cui tiene i discorsi. Tutti discorsi feroci, aggressivi, pericolosissimi come questa allucinante operazione di mandare gli aerei a bombardare i curdi di Siria, l’unico vero baluardo contro l’ISIS. Ma certo l’ISIS al presidente turco non deve preoccupare molto, visto che suo figlio faceva coi terroristi affari d’oro grazie al petrolio. Così, ora, Erdogan ha minacciato di aprire le porte affinché i rifugiati siriani nel suo paese migrassero in Europa se i paesi del continente etichetteranno la campagna militare turca nel nord-est della Siria come “occupazione”. Si tratterebbe di un numero tra i 3.5 ai 4milioni di disperati che si riverserebbero in Europa soprattutto tramite la rotta balcanica, quella che ha già fruttato ad Erdogan almeno 6miliardi di euro di benefit proprio per controllare l’immigrazione.
Intanto i bombardamenti turchi si estendono nel nord-est della Siria, e i curdi abbandonano in massa i centri abitati. Fino ad ora si contano almeno 181 obiettivi curdi colpiti in questa operazione soprannominata – non senza un feroce sarcasmo – “Operazione Fonte di Pace”. Sul terreno si contano già almeno due dozzine di morti e un numero imprecisato di feriti, la maggior parte civili, anche se Erdogan ci ha tenuto ad annunciare la morte dei almeno 100 terroristi, in questo caso ovviamente uomini di PKK.
Oltre ai bombardamenti aerei, il ministero della Difesa di Ankara fa sapere che nella notte proseguirà l’avanzata di terra ad est dell’Eufrate, già intrapresa almeno da 24 ore. I curdi comunicano invece che stanno anche subendo, come c’era da aspettarsi, pure violenti attacchi da miliziani affiliati all’ISIS, uniti in piccoli gruppi di facile movimento, ma capaci di creare enormi danni.
E mentre Erdogan fa alzare in volo i suoi bombardieri, in Italia si alzano i soliti cori di protesta. Di Maio ha convocato l’ambasciatore turco, mentre al senato c’è un’iniziativa bipartisan per comminare sanzioni economiche alla Turchia. Interessante sarà vedere ora il comportamento della UE che per ora resta in colpevole silenzio, così veloce a colpire la Russia con pesanti sanzioni quando si trattò della guerriglia con l’Ucraina. Ci sarà uguale determinazione verso quello che molti avrebbero voluto portare in Europa come un fratello?