Il Giubileo è alle porte, papa Francesco a fine dicembre aprirà le porte di San Pietro ai fedeli di tutto il mondo, milioni di turisti giungeranno nella Capitale durante tutto il 2025 fino al termine dell’anno santo, a gennaio 2026 e Roma, allo stato attuale, risulta essere ancora un cantiere a cielo aperto. Pochi i lavori completati, la viabilità pubblica e privata va quotidianamente in tilt nelle ore di punta, i maggiori monumenti sono chiusi con transenne che ne ostacolano la visione, lavori che sono iniziati troppo tardi e che con molta probabilità, per molti di questi, non saranno completati in tempo. Si tratta dunque di un’occasione non sfruttata per la città e concordano su questo gli intervenuti al panel “Cantieri e mobilità – le opportunità sprecate per Roma”, della seconda giornata di Atreju. Ne hanno parlato i principali esponenti della federazione romana di Fratelli d’Italia, a partire dal suo presidente nonché deputato Marco Perissa. E ancora i parlamentari Luciano Ciocchetti, Lavinia Mennuni e Cinzia Pellegrino, il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Roma, Giovanni Quarzo, i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Francesca Barbato, Stefano Erbaggi, Mariacristina Masi, Federico Rocca, il vicepresidente di Fratelli d’Italia Roma Capitale Daniele Rinaldi. Presenti anche esponenti delle Istituzioni regionali del Lazio: Fabrizio Ghera, Assessore Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio, e Antonella Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale del Lazio.
“Questa è una città che da trent’anni viene amministrata sostanzialmente con continuità dal centrosinistra. Eppure penso che nessuno di noi, in questi trent’anni, possa dire che questa città è migliorata” ha spiegato Marco Perissa, coordinatore di FdI Roma Capitale. “Anzi – ha aggiunto l’onorevole – sfido chiunque a dire che questa città sia migliorata. Tutt’altro: le distanze che animavano questa città sono diventate via via più grandi. Chi trent’anni fa viveva di disagi, oggi li vive moltiplicati all’ennesima potenza”. Niente da fare, dunque per il sindaco Gualtieri, auto-proclamato “uomo del fare”: “Un uomo del fare, con una Giunta del fare, che si presenta in maniera goffa e anche un po’ menzognera”.
Ritardi e opportunità sprecate
Nella sala Marco Polo, al Circo Massimo, vengono distribuiti degli opuscoletti. Il primo è dedicato ai vari cantieri, le “opportunità sprecate per Roma”. Il Governo Meloni è riuscito a stanziare oltre 4 miliardi di euro per la realizzazione di 322 interventi. Ma la risposta della Giunta capitolina non è stata ugualmente efficiente: dei 204 interventi essenziali e indifferibili, quelli cioè che dovevano essere già completati per il Giubileo, a settembre 2024 risultavano ancora in fase di progettazione o in cantiere il 50%. Concluse solo 4. Ed è emblematico chela Giunta, sostanzialmente, non sia stata capace di gestire direttamente le opere, ma soltanto attraverso enti terzi, come Anas o Società Giubileo 2025: “Noi inaugureremo otto cantieri da qui alla fine di dicembre”, ha detto Perissa, cantieri “materialmente portati avanti” da Anas, ente nazionale 100% Mef. Non Roma Capitale, non la Giunta capitolina, ma un ente controllato al 100% dal governo”.
L’altro opuscolo riguarda invece il tema del trasporto pubblico. Il Governo Meloni, anche su questo tema, è stato presente con lo stanziamento, ad esempio, di 2 miliardi di euro per la realizzazione della Metro C sino al 2034, come previsto nella Legge di Bilancio 2023. L’amministrazione regionale di Francesco Rocca, dal canto suo, ha ottenuto un aumento di 10 milioni di euro sul Fondo TPL rispetto a quanto fatto dalla Giunta Zingaretti: da 240 a 250 milioni di euro annui. Tuttavia, Roma Capitale ha perso 11 milioni di euro per la Campagna “Back to school” per gli studenti under 19 senza limiti Isee, senza però provocare una buona risposta a livello di indotto. In più, la proposta di aumentare il costo del biglietto a 2 euro non sembra rispecchiare i servizi offerti, dal momento che la media di chilometri vettura annui dei mezzi Atac sé di 148, mentre a Milano, che è minore a livello di estensione rispetto a Roma, i mezzi Atm avranno una media di 194 chilometri annui. “Prima di far pagare ai cittadini le inefficienze del servizio pubblico romano, Atac ha dei grandi margini di manovra in casa proprio per poter mettere a posto i conti”, ha detto Francesca Barbato, consigliere comunali di Fratelli d’Italia.
Servono serietà e visione
Ma nel panel di Atreju sono state affrontate molte più tematiche. Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Roma, Giovanni Quarzo, ha parlato del piano urbano parcheggi: “Abbiamo un assessore che dice con orgoglio di essere contrario ai parcheggi perché sarebbero attrattori di traffico”. L’ultima volta che il piano è stato ritoccato, del resto, è stato fatto soltanto durante l’ultima amministrazione di centrodestra. “Da romani e da amministratori facciamo il tifo per Roma. Però le premesse sono le peggiori. La correttezza del Governo Meloni e della Regione Lazio di aiutare la Giunta su tutto, non so se a parti invertite sarebbe stata la stessa cosa” ha commentato Federico Rocca, consigliere comunale di FdI a Roma. Tra i rappresentanti della Regione Lazio, Antonello Aurigemma, presidente del Consiglio Regionale, ha spiegato che, riprendendo una frase del giudice Livatino, “bisogna essere credenti ma ci ricorderanno perché siamo credibili. Il credibile è quello che attua nelle azioni della quotidianità i valori per i quali crede. E chi è più credibile di Giorgia Meloni, che ha fatto quello che ha detto in campagna elettorale. I finanziamenti per le opere sono arrivate”. “Stiamo patendo cose forti, ma noi siamo pronti anche di compiere quelle cose forti che la nostra anima latina ci consentirà di svolgere” ha aggiunto Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia, mentre le parole della sua collega Cinzia Pellegrino hanno concluso il panel: “Manca la serietà, manca la programmazione, manca la visione. Tutte facoltà che il Governo Meloni ha dimostrato in questi anni”. Riportare queste virtù anche a Roma è la vera sfida, affinché l’Urbe ritorni ad essere “la vera Capitale d’Europa”.