Nel Lazio Fratelli d’Italia è forte e in salute. Ha raggiunto risultati importanti alle ultime elezioni: alle regionali del 2022, il consenso per il partito di Giorgia Meloni è arrivato al 33%. Risultato simile alle elezioni comunitarie di quest’anno. Questo è avvenuto anche grazie a un leader forte, che “ha sorpreso tutti. Ha sorpreso la sua statura internazionale, la sua capacità di rappresentare l’Italia. Ha cancellato fin dalle sue apparizioni lo scetticismo che c’era su di lei”: queste le parole con cui Paolo Trancassini, questore della Camera dei deputati e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia nel Lazio, ha introdotto il panel dedicato al Lazio, al territorio della Regione a partire da Roma, nella sala Marco Polo di Atreju. “È tornata di moda la politica” ha aggiunto Trancassini, sancendo dunque la fine dei governi tecnici, con il ritorno della stabilità politica anche in Italia.
roppo spesso la Regione è stata lontana, specie per le aree più disagiate e interne. Roma può essere la locomotiva delle altre province: l’idea di fondo è riscoprire il valore dei singoli paesi, delle piccole realtà, contro una globalizzazione che vorrebbe uccidere la nostra identità. Ma sono proprio i piccoli paesini che possono essere un valore aggiunto per Roma perché sono loro i “veri custodi delle tradizioni, dell’appartenenza, dell’identità italiana e laziale”. Un cambio di passo sostanziale si è avuto da quando il centrodestra è tornato alla guida della Regione: “Sulle infrastrutture stiamo lavorando molto, sulla viabilità delle province verso Roma ma anche di Roma verso le province. La possibilità di decongestionare Roma dal traffico è importante e avvicinare le province alla Capitale è una scommessa che abbiamo messo in campo” ha detto Manuela Rinaldi, assessore Lavori pubblici, Politiche di Ricostruzione, Viabilità, Infrastrutture della Regione Lazio.
Il cambio di paradigma del Lazio si è avuta anche a livello sociale: “Stiamo portando avanti una grande iniziativa politica nel passaggio dai distretti socio-sanitari ai consorzi. Questo chiaramente per efficientare le politiche sociali in generale, per dare a tutte quelle famiglie che hanno fragilità un’assistenza più qualificata e per migliorare la capacità di spesa”, ha detto Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio. Roma però ha una sua specificità nel gestire i fondi, che troppo spesso vengono spesi male. La soluzione, secondo , potrebbe essere rendere i singoli municipi centri di costo e “dare la possibilità alla Regione di trasferire direttamente le risorse direttamente ai municipi. Saremmo molto più rapidi, molto più efficaci”.
C’è poi il tema del Giubileo. La scelta della Regione è stata “investire in sanità e in protezione civile” per rendere il Lazio più efficiente nel gestire i 32 milioni di visitatori che arriveranno a Roma. “Un elemento di sfida per i nostri territori”. Una scelta “di grande lungimiranza, di visione” ha detto Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio Regionale. Problema del Lazio è anche la qualità della vita, con le province ancora distanti dalla Capitale: “Roma ha bisogno di maggiori risorse, ma questo non può avvenire a discapito delle province”, ha spiegato Massimo Ruspandini, deputato di Fratelli d’Italia e vicecapogruppo della Camera dei deputati. Insomma, una Regione dalle grandi potenzialità che, nel prossimo futuro, dovrà sfruttare meglio della locomotiva che potrà essere Roma Capitale.