La rassegna stampa di stamane dà buone notizie, il Consiglio di Stato dá l’ok alla legge per l’obbligatorietà dei dispositivi anti abbandono sui seggiolini auto per i bambini sotto i 4 anni. La notizia, resa da importanti testate nazionali, manca di alcune precisazioni: la legge è la Legge Meloni, quella per cui Giorgia è stata derisa, quella per cui l’Europa ha espresso “perplessità” perché in Italia sarebbero morti “solo 9 bambini”, troppo pochi secondo i burocrati europei per farci su una legge ad hoc. La stessa legge per cui l’ex ministro Toninelli non si era preso la briga di rendere concreto il decreto attuativo e che dunque rimaneva lettera morta. Un decreto rimasto bloccato nei meandri della burocrazia per disinteresse e se ne prenda la responsabilità chi non lo ha seguito, rendendosi colpevole di un vergognoso ritardo. Quella legge che, se in vigore, avrebbe già potuto salvare delle vite innocenti. La stessa identica Legge che fino a quando veniva definita inutile e superflua, veniva etichettata dall’opinione pubblica “Legge Meloni”, con una punta di ironica derisione. Oggi, purtroppo ne è emersa e la drammatica necessità e ci si affretta a nascondere sotto il tappeto la paternità del provvedimento. Una legge pensata, scritta e voluta da Fratelli d’Italia non per un ritorno di consenso, ma perché giusta. e perché, come ha affermato la Meloni, “anche se dovesse servire a salvare un solo bambino avrà riempito di significato e di valore tutta la mia lunga attività politica”. Oggi è un giorno buono e sinceramente, ben poco importa che nessun giornale rammenti chi si è battuto per questo, perché è talmente alto, bello e importante il risultato, che la piccineria di chi cerca di far passare sotto silenzio la verità, non diminuisce la soddisfazione per averlo raggiunto.