L’intervista a Fabio Roscani: “Orgogliosi dei successi del 2024 e della nostra fiamma; il governo Meloni rafforza l’Italia nonostante gli attacchi della sinistra”

Un'intervista esclusiva al deputato di FdI e presidente di Gioventù Nazionale su risultati, riforme e il futuro della destra italiana

Caro Fabio, facciamo un bilancio di questo 2024, della tua attività politica e di quella di Fratelli d’Italia, i successi raggiunti, soprattutto legati alle politiche giovanili. 

I risultati di Fratelli d’Italia sono stati importanti in questo 2024. Il partito continua la sua azione di governo con Giorgia Meloni che raggiunge cruciali traguardi a livello nazionale e internazionale, rafforzando il ruolo dell’Italia l’Italia nei rapporti con l’Europa e con il resto del mondo. Dimostrazione di ciò ne è anche la nomina a Vice Commissario europeo di Raffaele Fitto, una vittoria sicuramente di Giorgia Meloni, ma una vittoria di tutti gli italiani. Continuano, inoltre, le riforme che Fratelli d’Italia e il governo Meloni stanno portando avanti per questa Nazione, avendo per stella popolare il programma di governo del centrodestra con cui abbiamo conquistato la fiducia degli italiani.

Sul fronte che riguarda le politiche giovanili va segnalato sicuramente il fatto che per la prima volta nella nostra storia repubblicana gli studenti fuorisede abbiano potuto votare alle elezioni europee, senza per forza far ritorno alla propria città di residenza. Una battaglia fortemente voluta dal nostro movimento giovanile e dal nostro movimento universitario. Importanti sono state le politiche economiche che riguardano anche le giovani generazioni, tanto è vero che si raggiungono risultati record per l’occupazione giovanile e risultati record per l’occupazione femminile in Italia, come spiegato dalla Premier Meloni, il più alto tasso di occupazione femminile dall’Unità d’Italia. Nella prossima legge di bilancio ho voluto presentare un emendamento che va a rafforzare il programma studente atleta, perché crediamo fortemente nel principio della “dual career”: nessuno studente dovrà essere più costretto a scegliere tra il proprio percorso agonistico-sportivo e la propria carriera studentesca.

Quest’anno ha rivelato anche un oscuro aspetto, ovvero un accanimento mediatico nei confronti di gioventù nazionale, del movimento giovanile più importante d’Italia, come te lo spieghi questo? 

Noi sapevamo benissimo fin dall’inizio che non avremmo avuto sconti da nessuno, che la stampa di certa sinistra avrebbe provato in tutti i modi a delegittimare il lavoro del governo, della maggioranza, in tutti i modi possibili, poiché è insito nella natura di certa sinistra non rispettare mai le volontà del popolo italiano. Fratelli d’Italia va al governo della Nazione perché ha vinto le elezioni, le ha vinte all’interno di una coalizione di centrodestra, ha vinto le elezioni europee e sta governando questa Nazione seguendo il programma di governo con il quale si è presentato agli italiani. In questi mesi mi sono interrogato molto sul motivo per cui c’è stato un accanimento nei confronti del movimento giovanile dei Fratelli d’Italia da una certa stampa, poco legata alla ricerca della verità e dell’informazione, ma molto alla militanza di sinistra, e forse tra i vari motivi che si possono in qualche modo dedurre quello che convince di più è che si parla male degli altri quando non si può parlare bene di se stessi.

Perché dico questo? Perché è abbastanza evidente che quello che sta accadendo in Italia in questi mesi, in questi ultimi due anni, racconta di un ritorno a slogan, a comportamenti tipici dei tempi che noi vogliamo vedere sepolti nel nostro passato e quindi, quando ti trovi di fronte alle rivendicazioni della sinistra portate avanti da collettivi e centri sociali che mettono a ferro e fuoco le nostre città, che bruciano la bandiera di Israele in piazza, che occupano università in solidarietà ai terroristi come Cospito, che non hanno alcun tipo di cultura del confronto e nessun tipo di sensibilità democratica, non si può essere orgogliosi di questo tipo di persone, di questo tipo di movimenti e per quello ci si concentra sugli altri, cercando di demolirne il senso e il significato più profondo della loro militanza, del loro lavoro, di quello che fanno per la propria generazione e non per se stessi, di quello che fanno per il bene della Nazione e credo che questo sia un aspetto di cui noi di Fratelli d’Italia, invece, siamo orgogliosi, è un aspetto che va preservato perché l’impegno nei movimenti giovanili rafforza l’impegno giovanile in politica, rafforza la nostra democrazia. 

A proposito di università, prima Trento, poi la Sapienza consegnano immagini di violenza da parte dei collettivi, dei gruppi organizzati dalla sinistra nei confronti degli studenti di destra. E’ un ritorno agli anni più bui del fare politica? 

Sì, purtroppo quello che stiamo vedendo è esattamente questo, si riaffacciano nelle nostre piazze slogan che pensavamo ormai di aver consegnato alla storia e a me fa specie vedere la sinistra italiana, in qualche modo, consegnare a questi ambienti le proprie rivendicazioni politiche e il fatto che la sinistra parlamentare non condanni senza ambiguità tutte queste situazioni, produce la consapevolezza all’interno di questi movimenti di sentirsi coperti e protetti da certa politica. Quindi credo che la sinistra italiana farebbe del bene alla Nazione se condannasse senza se e senza ma qualsiasi comportamento di violenza, qualsiasi comportamento che possa riavvicinare l’Italia, anche solo di un centimetro, al buio degli anni di piombo.

gli episodi di Trento e della Sapienza raccontano di movimenti dell’estrema sinistra e antagonisti che avevano come unico obiettivo quello di allontanare e di cancellare dalle università il movimento universitario della destra italiana. Questa è la loro unica vera rivendicazione politica, cioè togliere qualsiasi tipo di agibilità a chi non la pensa come loro e a chi fa parte di un movimento universitario di destra, Azione Universitaria, di cui noi siamo molto orgogliosi perché rivendicano le proprie idee, lo fanno con il coraggio tipico di chi crede davvero in quello che fa, lo fanno per l’università, lo fanno per la comunità studentesca e non si faranno certo intimidire da chi rappresenta oggi delle anacronistiche anticaglie della storia all’interno dei nostri atenei. 

Un dibattito interessante delle ultime settimane, nato dopo un’intervista del ministro Ciriani, è quello legato alle sorti della fiamma del simbolo di Fratelli d’Italia, tu cosa ne pensi Fabio e cosa ne pensa Gioventù Nazionale? 

 Noi siamo fieri di avere la fiamma nel simbolo del nostro partito, perché la fiamma rappresenta sicuramente la storia della destra repubblicana italiana, perché quel simbolo rappresenta l’appartenenza a una comunità, consapevoli del fatto che quando abbiamo fondato Fratelli d’Italia avremmo portato quella storia nel futuro, avremmo costruito nuove pagine di storia per dare attuazione ai valori della destra italiana nel tempo in cui ci è stato dato di vivere.

Questa è la sfida che noi abbiamo colto e quello per cui lavoriamo ogni giorno a tutti i livelli, dai territori fino al governo della Nazione. Quel simbolo racconta di una leale ed appassionata adesione alla vita democratica dell’Italia, racconta storie di libertà e di riscatto, racconta la battaglia per tirare fuori dall’oblio la storia degli esuli istriani, fiumani, giuliani e dalmati. Racconta la battaglia contro il comunismo e di quando Pino Rauti da segretario convocò la prima assemblea del MSI sulle rovine del Muro di Berlino. Racconta quella volta che danzammo attorno Montecitorio per proclamare il nostro disgusto verso un regime politico corrotto. Racconta di mille battaglie contro la droga e di quella volta che ci stringemmo attorno a Vincenzo Muccioli e alla sua comunità. Con quel simbolo, con quella fiamma, abbiamo candidato Paolo Borsellino alla Presidenza della Repubblica, e oggi quella storia rappresenta il 30% degli italiani.

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Andrea Piepoli
Andrea Piepoli
Classe 1996. Nato tra il sole e l’acciaio, cresciuto tra le piazze di Roma. A volte mi piace travestire la realtà da sogno. Con curiosità provo a raccontare e rappresentare la mia generazione.

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