Francesco Lollobrigida, deputato e Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera ha iniziato molto presto la sua attività politica che da militante della destra giovanile lo ha portato poi a ricoprire fin dal 1996 ruoli di sempre maggiore responsabilità come consigliere e assessore comunale a Subiaco e Ardea, Consigliere Provinciale di Roma, poi Consigliere Regionale e Assessore ai Trasporti della Regione Lazio, nonchè l’attuale ruolo parlamentare. Lo abbiamo sentito per fare il punto della situazione sulle posizioni di Fratelli d’Italia, dall’opposizione “patriottica” a questo Governo fino alle prossime Elezioni per il Parlamento Europeo.
Partiamo dal principio di questa nuova stagione politica. All’indomani delle elezioni del 4 marzo, la coalizione di centrodestra aveva raccolto la maggioranza dei voti degli italiani, non sufficiente però alla formazione di un governo che potesse contare su una maggioranza autonoma in Parlamento.
Logica avrebbe voluto che Mattarella offrisse comunque un mandato esplorativo a Salvini, in quanto leader del partito più votato della coalizione. Cosa è successo invece?
“Un cortocircuito politico e istituzionale causato da un lato dall’inadeguatezza di una legge elettorale profondamente sbagliata, il cosiddetto Rosatellum bis, dall’altro dall’irresponsabilità di alcuni partiti, più inclini a seguire i propri interessi che a perseguire il bene dell’Italia”.
Si riferisce al balletto di veti incrociati tra M5S e Fi e tra M5S e Pd?
“Quando il capo dello Stato ha conferito il mandato esplorativo ai presidenti di Camera e Senato, è andato in scena forse il peggior giro di consultazioni della storia repubblicana, che hanno letteralmente paralizzato l’iter politico e istituzionale avviato. Con il risultato di aver perso tempo, immobilizzato commissioni e Aule parlamentari, e aver suggerito a Mattarella di favorire la nascita dell’ennesimo governo tecnico non rappresentativo della volontà degli italiani. Avessero preso in considerazione la proposta di Fratelli d’Italia, cioè dare a Salvini l’incarico di formare un governo di centrodestra che trovasse di volta in volta i voti in Parlamento sui vari provvedimenti, le cose avrebbero preso una piega diversa e, oggi, l’Italia avrebbe un esecutivo in grado di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini”.
Lega e M5S non ne sono capaci…
“Intanto, a giudicare dai provvedimenti sin qui approvati, direi che l’Italia ha un governo più grillino che leghista. Mi spiego: delle misure contenute nel contratto firmato dai due partiti che sostengono l’esecutivo, fino a oggi hanno prevalso solo i cavalli di battaglia di Grillo e Di Maio. A cominciare dal decreto dignità, che non crea lavoro e stabilizza il precariato in un’ottica punitiva anti impresa, fino ad arrivare a una legge di bilancio, appena approdata alla Camera, basata sull’assistenzialismo di Stato e del tutto priva di investimenti e prospettiva di crescita per l’Italia. Delle ricette economiche del centrodestra che Salvini aveva promesso di portare avanti, c’è solo qualche cenno. Un assaggio di flat tax, un assaggio di riduzione delle tasse, un assaggio di riforma della legge Fornero. Una resa quasi totale”.
Voterete no alla legge di bilancio?
“Senza le adeguate modifiche, e Fratelli d’Italia farà di tutto per migliorare il testo in Parlamento, non possiamo votarla. Sin dalla nascita del governo Conte avevamo detto che laddove l’esecutivo avesse prodotto provvedimenti utili ai cittadini, Fratelli d’Italia non avrebbe mai negato il proprio supporto. Avevamo più volte fatto appello alla Lega affinché frenasse la deriva di sinistra e assistenzialista del M5S, opponendosi all’introduzione del reddito di cittadinanza e attuando le misure economiche inserite nel programma del centrodestra presentato agli italiani in campagna elettorale. Invece, hanno presentato in Parlamento e in Europa un programma economico per noi inaccettabile, smaccatamente sbilanciato verso i desiderata della Casaleggio e associati. Una legge di bilancio che, così com’è, per Fratelli d’Italia rimane invotabile”.
Un giudizio molto severo.
“Non su tutto. Fratelli d’Italia ha detto sin da subito che avrebbe appoggiato solo quei provvedimenti e quelle iniziative davvero utili all’Italia e agli Italiani. Abbiamo ad esempio sostenuto Salvini quando ha chiuso i porti alle Ong che trafficano in esseri umani nel tentativo di importare immigrati clandestini in Italia, dimostrando discontinuità rispetto alle disastrose politiche dei precedenti esecutivi di sinistra. E lo abbiamo supportato anche sulla scelta del nuovo presidente della Rai – nonostante il metodo non ci sia piaciuto fino in fondo – perché riteniamo Marcello Foa una figura in grado di rilanciare il servizio pubblico italiano”.
Quali risultati finora ha portato a casa Fratelli d’Italia?
“I parlamentari di Fdi, dei quali mi onoro di essere presidente alla Camera dei deputati, sono tra i più attivi della legislatura e coerentemente con quanto proposto agli italiani in campagna elettorale, stiamo tutti portando avanti le idee per le quali gli italiani ci hanno votato. Dal dispositivo salva bebè, unica legge di iniziativa parlamentare fin qui votata dalle Camere e che orgogliosamente porta il nome di Giorgia Meloni, al disegno di legge che taglia le pensioni d’oro, copiato e incollato dal Movimento 5 Stelle, fino ad arrivare al taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari. Ancora: in commissione Esteri è stata recentemente approvata una nostra risoluzione che impegna il governo a stipulare gli accordi necessari affinché i detenuti stranieri possano scontare la pena inflitta dai giudici italiani nelle galere dei loro Stati d’origine, anche senza il consenso del detenuto. Abbiamo fatto approvare una mozione che impegnava il governo a celebrare degnamente il centenario della vittoria della Grande Guerra. Abbiamo pronta una proposta di legge per detassare le pensioni dei cittadini stranieri che decidessero di prendere residenza in alcune regioni italiane del Mezzogiorno. E naturalmente ci sono le nostre proposte di riforma della Costituzione”.
Anche questo governo vorrebbe intervenire sull’assetto dello Stato attraverso una riforma di rango costituzionale.
“Il ministro Fraccaro ha parlato di taglio dei parlamentari, di abolizione del Cnel. Bene. Se è così Fratelli d’Italia ci sta. Ma allora chiediamo alla Lega: che fine ha fatto il presidenzialismo, primo punto del programma di governo del centrodestra sul tema delle modifiche costituzionali? Per Fratelli d’Italia non c’è cambiamento senza presidenzialismo. Bene la diminuzione dei parlamentari per tagliare i costi, ma se si vuole rendere moderna la nostra democrazia non si può prescindere da un sistema presidenziale”.
Le elezioni europee si avvicinano. Si tratta di una consultazione elettorale storica. Da una parte Macron, Merkel, Juncker, dall’altra Orban e gli Stati di Visegrad. Come si collocherà Fratelli d’Italia in questo scenario?
“Si collocherà come sempre al fianco del popolo italiano, in difesa dei nostri confini, della nostra cultura, della nostra tradizione e della nostra identità. Anche per questo Fratelli d’Italia ha aderito al Gruppo dei Conservatori europei, rafforzando ulteriormente l’asse sovranista. In una Europa sempre più affaticata e messa alla prova da continui attacchi politici, religiosi e terroristici, da speculazioni finanziarie sempre più devastanti, da un’invasione incontrollata di immigrati clandestini pronti per la maggior parte a islamizzarci in casa nostra, è necessario serrare i ranghi per proteggere la nostra Patria e preparare il terreno a una azione capace di restituire all’Italia quella forza e dignità di Nazione sovrana, quale è, e di rifondare un’Europa completamente fallimentare”.
In nome di quale Europa?
“Quella dei popoli e delle libere Patrie sovrane. L’appuntamento del 26 maggio ha un significato che travalica la consueta cifra politica. Si tratterà di fronteggiare tutti quei poteri economici, finanziari e bancari che hanno condizionato la politica nel tentativo di piegare interi popoli ai loro miseri interessi di potere. A maggio lo scontro sarà durissimo e vedrà, come auspichiamo, l’affermazione di tutte quelle forze sovraniste che si battono per restituire dignità e forza alle Patrie sovrane, affinché tornino ad autodeterminarsi senza più sottostare ai vincoli e ai diktat imposti da Bruxelles. E, a proposito di Visegrad, tengo a ribadire che Fdi è e sarà sempre al fianco di Orban nella battaglia contro chi, oggi come nel 1956, vuole un’Ungheria in ginocchio. Per noi, non potrà mai essere sanzionabile il diritto di uno Stato sovrano di presidiare il proprio suolo difendendo i confini da una immigrazione clandestina e incontrollata, né potrà mai essere processabile la difesa della propria identità culturale e religiosa”.
Anche Lega e Forza Italia si sono schierate contro le sanzioni a Orban. Come sono attualmente i rapporti all’interno della coalizione?
“Noi non abbandoneremo mai l’idea di un centrodestra unito, ma pensiamo che, proprio per dare alla Patria tutti gli strumenti utili a rafforzarsi, sia necessario rifondarlo completamente. Nella sostanza prim’ancora che nella forma. Che tradotto significa rifondarsi sui contenuti e solo in seguito pensare al contenitore”.
Tre battaglie che Fratelli d’Italia porterà in Europa, per le quali un elettore dovrebbe votarvi.
“Abbiamo come sempre un programma ambizioso e soprattutto all’altezza della sfida. Per ora posso solo anticipare che metteremo in campo le migliori forze a disposizione, presenteremo agli italiani delle proposte che restituiranno alla Patria sovranità e centralità. Proposte che, posso assicurare, saranno ben più di tre. E soprattutto, a differenza degli altri, non tradiamo elettori e impegni”.