Era notte fonda qui in Italia mentre Giorgia Meloni, dall’altra parte del mondo, riceveva il “Global Citizen Award”. Con lei, altri leader come Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, presidente ghanese, Kyriakos Mitsotakis, suo omologo greco, e la vicepresidente della holding sud-coreana CJ Group, Miky Lee. Un premio che l’Atlantic Council ha conferito alla premier italiana grazie alla sua affermazione “come un importante interlocutore sul piano internazionale”. In un contesto globale così incerto e destabilizzato, il riconoscimento vuole premiare chi si distingue per il suo impegno nel fronteggiare le tematiche che incombono sul nostro futuro. Giorgia Meloni non a caso è stata scelta, si legge nelle motivazioni, “per il suo ruolo pioneristico di prima donna Capo di Governo in Italia, il suo forte sostegno all’Unione europea e all’alleanza transatlantica, nonché per la sua presidenza del G7 nel 2024”. Motivazioni che riconoscono l’importante ruolo che Giorgia Meloni riesce a ricoprire in campo internazionale: il Presidente del Consiglio italiano è diventata pian piano un leader affidabile, che sa aprirsi al dialogo con tutti, rispettando le esigenze del popolo che rappresenta. Anche per questo è atteso il suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, alle sette di sera di New York.
Multilateralismo e patriottismo
La premiazione si è svolta a margine di una giornata ricca di impegni. Poche ore prima, Giorgia Meloni era intervenuta, sempre nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, al Summit of the Future, conclusosi proprio ieri: la premier, in quell’occasione, aveva ricordato che l’Italia “è una convinta sostenitrice del multilateralismo”, la vera chiave di volta per affrontare le crisi odierne. Il dialogo e la cooperazione internazionale sono gli unici metodi per fronteggiare le problematiche odierne, aprirsi all’ascolto di tutti, perché non possono più esserci nazioni di serie A e nazioni di serie B.
Concetto in parte ripreso anche nel suo intervento alla Ziegler Ballroom di New York, dove la premier ha ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani di Elon Musk, dalla quale è stata definita una persona “onesta e verace”: “Ha fatto un lavoro incredibile – ha detto il proprietario di X e di Tesla –, l’Italia sta registrando una crescita e un’occupazione record”. Per Meloni, l’Occidente “rischia di diventare un interlocutore meno credibile” a causa di quella che filosofi come Roger Scruton, padre del pensiero conservatore, definiscono “oicofobia”, un’avversione per la propria casa, un “paradosso per cui da una parte l’Occidente si svilisce da solo, dall’altra spesso sostiene di essere superiore agli altri”. Noi, ha detto Meloni, “non dovremmo vergognarci di difendere parole come Nazione e Patriottismo. Perché significano più che un luogo. Significano uno stato della mente nel quale si appartiene a una cultura, una tradizione e dei valori condivisi”.
Rivendicare la nostra identità
Ma l’Occidente non deve “rassegnarsi all’idea del suo declino”, ma deve scegliere la giusta alternativa, che è il patriottismo: “La nostra libertà e i nostri valori, e la fierezza che proviamo per loro, sono le armi che i nostri avversari temono di più, quindi non possiamo rinunciare alla forza della nostra stessa identità perché sarebbe il regalo migliore che possiamo fare ai regimi autoritari”. Parole importanti, che confermano ciò che già era apparso chiaramente durante il Summit of the Future: Giorgia Meloni è una politica influente e autorevole, ascolta e viene ascoltata, è fiera ma rispetta gli altri, lavora per i suoi interessi ma mai a scapito di quelli altrui, è l’esempio perfetto di ciò che dice. È l’esempio perfetto di ciò che l’Occidente dovrebbe essere: un insieme di forze politiche orgogliose, che dialogano e che si aprono al resto del mondo, all’ascolto delle esigenze di tutti. Solo così possono essere affrontate le crisi.
Il dialogo per l’innovazione
Serata, infine, conclusa così come è iniziata, a colpi di innovazione e di investimenti per l’Italia. Fonti di Palazzo Chigi hanno spiegato che la premier ha incontrato “esponenti del settore dell’innovazione e in particolare con gli Amministratori Delegati del gruppo Google-Alphabet, Sundar Pichai, di Motorola, Greg Brown, e di Open AI, Sam Altman”. Incontri che si sono focalizzati sulle “prospettive dello sviluppo tecnologico e informatico globale con particolare riferimento all’Intelligenza Artificiale”, ragionando su “piani di investimento dei diversi Gruppi in Italia” e su “quali iniziative poter adottare, anche alla luce della posizione strategica dell’Italia al centro del Mediterraneo, per incrementare la competitività italiana nei settori a più alta tecnologia”. Discussioni che si sono tenute, in serata, anche con il patron di Tesla, a riprova dei buoni rapporti tra il tycoon e la premier e di come Giorgia Meloni si confermi ancora una volta a difesa dell’interesse nazionale.
Intervento da grande leader!