A proposito di approcci differenti per quanto riguarda la guerra alle porte dell’Europa, gli Ucraini sembrano avere intenti ben precisi per quanto riguarda l’offensiva portata avanti in questi giorni nella regione di Kursk: l’obiettivo riguarda la costruzione di una zona cuscinetto, dunque l’invasione servirebbe principalmente per evitare che l’esercito russo possa bombardare il territorio ucraino da quella posizione. Il controllo di zone strategiche particolari come questa potrebbe rendere sempre più difficile o quantomeno rallentare una risposta del Cremlino. L’intento dell’Ucraina sarebbe anche quello di istituire dei corridoi umanitari verso di sé o verso la Russia per la popolazione civile, garantendo l’ingresso di organizzazioni umanitarie nei territori colpiti dall’offensiva.
Un metodo molto diverso rispetto a quello applicato nella stragrande maggioranza dei casi dell’esercito russo, che di certo non ha disdegnato l’uso dello stragismo in molti casi per raggiungere un risultato ad ogni costo. Nonostante ciò, le istituzioni russe si permettono persino di dare lezioni diplomatiche agli altri paesi, minacciando – come in passato – azioni a lungo raggio nei paesi coinvolti completamente nello scontro tra i due contendenti.
La riprova sta nell’intervento di Maria Zakharova, Portavoce del Ministero degli esteri russo, in cui ha precisato che l’Occidente sia stato il curatore di azioni banditesche, mentre per i fantocci di Kiev gli Ucraini siano materiale a buon mercato per il raggiungimento dei propri scopi. Ormai gli organi di stato russi stanno diventando campioni del mondo nella mistificazione dei fatti in base al proprio gradimento personale. Magari adesso vorrebbero persino passare da vittime, come se la guerra non l’avessero scatenata loro. Si può discutere praticamente su tutte le responsabilità politiche, ma lamentarsi per un’invasione regionale quando per due anni non si è fatto altro che bombardare supermercati, strutture ospedaliere ed obiettivi civili equivale ad avere una gran faccia tosta, per essere eleganti.
In sintesi sembra che la guerra per i Russi sia legittima soltanto quando la scatenano loro e soprattutto le condizioni devono essere esclusivamente favorevoli per il proprio esercito. Il pensiero dei funzionari russi e di tutto il Cremlino sulla questione è veramente assurdo: sono passati praticamente dal silenzio allo sproloquio in pochissimi giorni, un record di umiliazione spettacolare.
Per non parlare della repressione interna esercitata dai tribunali russi in questo periodo, l’ultima a subire le conseguenze delle decisioni pronunciate dai giudici locali è Ksenia Karelina , cittadina russo-americana condannata a 12 anni per tradimento dopo aver deciso di donare 50 dollari ad un ente misericordioso Pro-Ucraina. Praticamente le sue azioni, secondo la corte russa, sono l’equivalente di un reato penale gravissimo, neanche avesse organizzato una rivolta a mano armata per fini terroristici.
Roba da pazzi, e questi vorrebbero darci anche lezioni di democrazia? La risposta in questi casi può essere soltanto “No, grazie!” seguito da una sensazione di sdegno. Sentir parlare di cospirazione chi sta violando completamente i diritti dei cittadini con dei sotterfugi giuridici dimostra la sua incoerenza in tutto e per tutto. A questo punto viene spontaneo immaginare che i rappresentanti russi siano coscienti di quanto stia accadendo e che nonostante tutto abbiano comunque deciso di appoggiare la grande repressione, soffocando il proprio senso di giustizia.