M.A.G.A.: La piattaforma repubblicana per vincere le elezioni presidenziali 

Il Partito Repubblicano americano ha adottato formalmente la piattaforma di Donald Trump “Make America Great Again” ovvero il programma contenente le politiche da adottare in caso di vittoria alle elezioni del prossimo 5 novembre. 

Un elogio al popolo americano

Il documento si compone di 16 pagine e si apre con una dedica “agli uomini e alle donne dimenticati d’America”, “la storia della nostra Nazione è pregna di storie di uomini e donne valorosi che hanno dato tutto ciò che avevano per costruire l’America, la più grande Nazione del mondo. Generazioni di patrioti americani, hanno evocato lo spirito americano di forza, determinazione e amore per la patria per superare sfide apparentemente insormontabili”, continua il preambolo: “ma oggi siamo una Nazione in serio declino. Il nostro futuro, la nostra identità, il nostro modo di vivere sono minacciati come mai prima d’ora. Oggi dobbiamo evocare nuovamente quello spirito americano che chi ha portato a prevalere ogni sfida dal passato se vogliamo guidare la nostra Nazione verso un futuro più luminoso

10 Capitoli, 20 punti tra consolidati cavalli di battaglia e nuove visioni

Il primo dei dieci capitoli parla di un tema di attualità per milioni di americani: l’inflazione dilagante che attanaglia specialmente la classe media, che infrange per molti il sogno dell’acquisto di una casa di proprietà, impoverisce e toglie potere d’acquisto alle famiglie. 

Per fronteggiare questa crisi ed abbassare i prezzi; Trump propone di mettere fine al Green New Deal definito troppo socialista, facendo tornare gli Stati Uniti ad essere il primo produttore al mondo di petrolio e gas naturale, come nei 4 anni della sua presidenza, ma non solo: l’obbiettivo più ampio è la produzione di energia da tutte le fonti in particolare dall’energia di tipo nucleare.  

Mettere un freno agli sprechi delle spese federali per concentrare più risorse per la crescita, ed ancora, sburocratizzazione con l’eliminazione di regolamenti ritenuti gravosi per gli americani come già avvenuto nel corso della prima Amministrazione Trump che consentì a famiglie ed imprese di avere più denaro a disposizione.

Un fermo rimando anche alla politica di Peace through Strenght, ovvero “pace attraverso la forza”, frase coniata dall’Imperatore romano Adriano nel secondo secolo dopo Cristo ed utilizzata da diversi presidenti: ancora prima di Trump la politica di pace attraverso la forza fu un perno della politica estera di Ronald Reagan, Donald Trump afferma che tramite una politica di pace attraverso la fermezza si contribuirà ad avere una situazione geopolitica più stabile che metta fine al caos globale, concorrendo così alla riduzione dell’inflazione. 

Una parte del programma è intitolata “campioni dell’innovazione” vengono trattati temi come le criptovalute, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e il tema dello spazio con il ritorno dell’uomo sulla Luna e l’approdo su Marte. 

I repubblicani si oppongono alla creazione di una Banca Centrale per la valuta digitale bollandola come un’idea antiamericana, inoltre si parla di difendere il diritto di “estrarre” Bitcoin, il diritto per ogni americano di auto custodire i propri beni digitali senza dover essere “controllato e sorvegliato dallo Stato”. Lo stesso Trump ha parlato della sua visione in tema di criptovalute a Nashville alla “Bitcoin Conference 2024”; alla stessa conferenza era invitata anche Kamala Harris per i democratici che però ha declinato l’invito. 

Sigillare i confini e metter fine all’invasione di migranti

Il piano repubblicano per mettere fine alle politiche dei confini aperti passa tramite la prosecuzione dei lavori per il completamento del muro al confine con il Messico, è bene ricordare che l’idea di dotarsi di un confine fisico con il Messico nasce al termine della Seconda Guerra Mondiale, negli ultimi decenni tutte le varie amministrazioni – da Clinton, Bush, passando per Obama – hanno proseguito i lavori per l’estensione del muro.

Nel piano di Trump ci sono anche più poteri agli agenti di frontiera per mettere fine al traffico di essere umani, ma anche per sgominare gang e cartelli della droga che sfruttano il confine sud degli Stati Uniti per importare il Fentanyl.

Inoltre, c’è anche la volontà di mettere fine alle “città santuario” ovvero quelle città che limitano o negano del tutto la cooperazione con il governo federale per il rispetto delle leggi sull’immigrazione consentendo di fatto a chi vive in uno stato di clandestinità di non subirne le conseguenze. I repubblicani, per le città che non attueranno le leggi in tema di immigrazione, propongono un taglio dei fondi federali. 

Quello che sappiamo sulla piattaforma democratica 

Kamala Harris che la prossima settimana dovrebbe ricevere l’investitura ufficiale per la corsa alla Casa Bianca da parte della convention democratica di Chicago, al momento non ha ancora reso pubblica la piattaforma con il programma in caso di vittoria alle elezioni di novembre. Questo ritardo è principalmente da imputare alla partenza della sua campagna elettorale ad appena tre mesi dal voto dopo il ritiro di Joe Biden. Alle domande dei giornalisti ha risposto limitandosi a dire che la prossima settimana anche la sua piattaforma sarà disponibile e sarà incentrata sull’economia. Un piccolo scivolone nel corso di uno dei comizi della Harris quando ha parlato di eliminare le tassazione sulle mance dei lavoratori del mondo dei servizi dell’ospitalità, rincorrendo il suo avversario che da mesi utilizza come  cavallo di battaglia lo slogan “no tax non tips” ovvero no tasse sulle mance. 

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