Manovra 2025, pensioni in rialzo: Il Governo Meloni tira dritto sull’impegno preso  

Il Governo Meloni è al lavoro sulla legge di bilancio 2025, che dovrà essere presentata a Bruxelles il 15 ottobre. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo i nuovi dati sul Pil pubblicati dall’Istat, (da +0,6% a +0,4% la crescita acquisita per il 2024), rassicura: i piani del Governo non cambiano. Si prospetta invece il rialzo delle pensioni minime, un provvedimento per alzare la soglia oltre 621 euro. Un importante intervento che mira a migliorare il potere d’acquisto degli anziani con redditi più bassi, sostenendo una fascia di popolazione che, negli ultimi anni, ha risentito maggiormente dell’inflazione e dell’aumento dei costi di vita. 

Nell’ultimo biennio infatti, il trattamento base dell’Inps è arrivato a 614,7 euro, ma da gennaio scatterà una rivalutazione all’inflazione dell’1%, che con un mini bonus aggiuntivo, potrebbe portarle oltre i 620 euro. L’anno scorso per l’aumento supplementare di questi assegni del 2,7% furono stanziati 379 milioni, ora invece i trattamenti che potrebbero essere coinvolti, dovrebbero essere poco meno di 1,8 milioni. Nel 2022 l’importo delle pensioni minime era intorno ai 598,61 euro, dunque l’aumento sarebbe di quasi 200 euro all’anno in più, destinati ai pensionati. Una misura economica impegnativa che darebbe un respiro importante sul fronte delle pensioni, che potrebbero vedere un aumento tra gli 11 e i 15 euro su base mensile, che porterebbe all’ incremento annuo notevole di 200 euro. Dal recente tavolo di confronto dell’esecutivo con i sindacati sul Psb, era emerso che non ci sarebbe stato nessun cambiamento, con una conferma delle misure per il 2025. Saranno dunque confermate le misure Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 con le regole restrittive introdotte l’anno scorso. Ape sociale è riservata a chi è impiegato in lavori gravosi, ha un parente disabile che assiste o si ritrova disoccupato e soddisfa i requisiti di 63 anni e 5 mesi di anzianità e 30 anni di contributi versati; Opzione donna invece, riservata alle donne con 61 anni di età e 35 di contributi che assistono un familiare disabile, sono state licenziate o hanno subito una forte riduzione della capacità lavorativa.

Novità per Quota 103, dovrebbe essere confermato il ricalcolo contributivo dell’intera pensione, per chi decide di accedervi e il tetto massimo all’assegno che si percepisce fino all’arrivo all’età di vecchiaia (2.394 euro al mese quest’anno), oltre all’allungamento delle finestre a sette mesi per il privato e nove per il pubblico. Il Governo è anche al lavoro sul cosiddetto “Bonus Maroni”, che consente a chi ha i requisiti per la pensione anticipata di chiedere di avere in busta paga i contributi a carico del lavoratore (il 9,19% della retribuzione) rinunciando all’accredito sul proprio montante contributivo, non ha prodotto grandi risultati perché non conveniente dal punto di vista fiscale. L’idea è quella di incentivare i lavoratori del privato a lasciare il lavoro dopo i 67 anni, concedendo a chi non va in pensione una sorta di bonus. In questo caso, la decisione sarà su base volontaria e non ci sarà nessun obbligo. Novità anche per il conferimento del Tfr alla previdenza integrativa, ciò non varrà solo per i nuovi assunti ma anche per i già occupati. Il Ministro del Lavoro Calderone, ha detto di essere d’accordo sull’introduzione di un nuovo semestre di silenzio assenso per il trasferimento del Tfr sui fondi pensione. ‘’Sono assolutamente d’accordo su un nuovo semestre di silenzio-assenso per il versamento del Tfr nei fondi pensione. Bisogna far una nuova campagna di sensibilizzazione sulla previdenza complementare’’. ‘’La previdenza complementare ha la possibilità di essere un ausilio a una pensione dignitosa. Bisogna far cambiare la mentalità ai lavoratori’’. Il nuovo provvedimento sulle pensioni, rappresenta un importante passo verso una maggiore sostenibilità del sistema previdenziale e un equilibrio tra le esigenze di tutela sociale e le capacità finanziarie del Paese.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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