Stop alla fuga di cervelli. O meglio, favorire il loro rientro: questo l’obiettivo del governo nella bozza di decreto legislativo da allegare alla legge di Bilancio. Secondo il ministro dell’Economia Giorgetti, la nuova legislazione porterà circa 1,3 miliardi di euro alle casse dello Stato. Sarà agevolato chi torna in Italia dal 1 gennaio 2024: i requisiti saranno aver mantenuto il domicilio all’estero per 3 anni, avere un’alta formazione (almeno una laurea triennale) e tornare cambiando datore di lavoro. Saranno infatti previsti con molta probabilità dei correttivi per contrastare chi cerca di aggirare il sistema, ottenendo le agevolazioni ma continuando a lavorare all’estero tramite lo smart working oppure risedendo al Sud, quindi con ulteriori sgravi, ma operando altrove. Sono stati circa 443 mila i rimpatri negli ultimi dieci anni, circa 24 mila lo scorso anno secondo Giorgetti, con numeri da capogiro se si considerano i cervelli in fuga: circa sei milioni gli italiani all’estero, dei quali un terzo è altamente qualificato. Si tratta dunque di un importante passo in avanti su un tema molto delicato per bloccare un fenomeno triste, che tra l’altro costa alle casse dello Stato circa 14 miliardi euro di investimenti annui.
Nel dettaglio, si prevedono agevolazioni fiscali del 50%, e non più del 30%, per chi rientra in Italia, mentre si studia una possibile formula per sgravi fino al 70% per i genitori di minori che rimpatriano e per chi lo diventa durante il periodo di cinque anni di agevolazione; periodo del quale si ragiona di un possibile allungamento. Periodo, tra l’altro, che si allungherà quasi sicuramente di altri tre anni per chi, rientrando dall’estero, acquisterà una casa in Italia, a patto che questi trasferirà anche la propria residenza sul suolo Nazionale. Previste agevolazioni anche per chi, rientrando in Italia, tornerà a lavorare per il precedente datore di lavoro per il quale aveva operato prima di partire. Si riflette sulle agevolazioni per il rientro sui calcatori: “Sui calciatori – avvertì Giorgetti – una riflessione andrebbe fatta perché non c’è solo il vantaggio per i grandi campioni ma l’effetto distruttivo per il vivaio di calciatori italiani che trovano una concorrenza impropria”; prevista per queste ragioni la cancellazione delle agevolazioni per i contratti firmati dal 1 gennaio 2024. Fratelli d’Italia aveva già mosso dei passi sul tema alcuni mesi fa tramite delle proposte presentate in Parlamento per agevolare il rimpatrio di genitori di minorenni: la priorità è ora incentivare il rientro dei cervelli in fuga, favorendo anche la natalità e la famiglia.