“Ieri in Aula al Senato e oggi sui giornali le opposizioni hanno attaccato la nuova norma sul reato universale per la maternità surrogata giustificando il bisogno di garantire i diritti dei bambini nati all’estero con queste procedure. Ritengo sia fondamentale non spostare il tema e ribadire che il reato universale serve ad evitare che il divieto dell’utero in affitto venga aggirato all’estero da ricchi committenti che sfruttano donne bisognose. Già la legge 40/2004 vieta tale pratica e aggiungendo il comma 6 viene integrata la norma rendendo la maternità surrogata reato universale e perseguibile in base alla normativa italiana. Serve una tutela per le donne perché la maternità surrogata lede i loro diritti e la loro dignità. Siamo contrari alla mercificazione del corpo delle donne e dei bambini, perché la vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio. Questa legge è dunque una vittoria contro lo squallido business di coloro che sfruttano le donne per fini economici e mercificano orribilmente i bimbi, solo per soddisfare esigenze personali. Per quanto riguarda i diritti dei bambini nati all’estero con la maternità surrogata, ricordo che per il loro riconoscimento esiste già l’istituto dell’adozione in casi particolari”.
Lo dice Cristina Almici, deputato di Fratelli d’Italia.