Dopo il crescente climax di odio verso la maggioranza di governo e specialmente verso il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non si può certo dire che messaggi di solidarietà verso il premier siano arrivati bipartisan. Questo perché, a un centrodestra indignato dal costante varcare la soglia della critica politica per sfociare nel campo delle offese (e delle minacce) personali, non ha fatto seguito la sinistra che, viceversa, anche se coinvolta direttamente, è rimasta a guardare. È il caso degli esponenti del PD e in particolare del loro leader Elly Schlein che hanno accompagnato le tante violenze con un silenzio che sa di tacito assenso. È accaduto quando il direttore del museo di Ostuni ha postato una foto di Meloni a testa in giù, chiaro riferimento alla morte di Mussolini. Succede, più recentemente, anche in queste ore, dopo che un gruppo di manifestanti a Roma ha dato fuoco a un fantoccio dove era raffigurata Meloni, riprendendo ciò che era accaduto a Torino nei giorni scorsi durante un corteo pro-Palestina. È successo anche e soprattutto dopo le pesanti offese del presidente campano Vincenzo De Luca. In tutti i casi, Elly Schlein – come il resto delle opposizioni – è rimasta in silenzio, pure di fronte alle ingiurie partite da un componente del suo partito: un silenzio protratto anche davanti ai giornalisti che le avevano chiesto una presa di posizione sul fatto.
Un messaggio di vicinanza è tuttavia arrivato pochi minuti fa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha riconosciuto il clima di odio che negli ultimi giorni si sta rovesciando contro il premier: “Si assiste a una intollerabile serie di manifestazioni di violenza: insulti, volgarità di linguaggio, interventi privi di contenuto ma colmi di aggressività verbale, perfino effigi bruciate o vilipese, più volte della stessa Presidente del Consiglio, alla quale va espressa piena solidarietà”. Mattarella ha rimarcato che da questi episodi “il confronto politico, la contrapposizione delle idee e delle proposte, la competizione, anche elettorale, ne risultano mortificate e distorte. Ne viene travolta la dignità della politica che scompare, soppiantata da manifestazioni che ne rappresentano la negazione. Mi auguro – ha concluso – che la politica riaffermi sempre e al più presto la sua autenticità, nelle sue forme migliori”. Anche se appaiono come un semplice, seppur fondamentale, messaggio di solidarietà del Presidente della Repubblica verso Giorgia Meloni, le parole di Mattarella sono una gran bella bacchettata alle opposizioni, al PD, a Elly Schlein che, dopo i numerosi episodi di violenza, sono rimasti in silenzio. Una lezione, prima ancora che di savoir faire, di lealtà politica, nonché umana: offese personali e minacce di morte dovrebbero restare fuori dal dibattito politico e dovrebbero incontrare la condanna prima di tutto morale dell’intero mondo delle istituzioni. Così non è stato, ma resta l’ennesima batosta ai membri del PD che, da progressisti e buonisti, si indignano per tutto, tranne quando le offese sono rivolte agli avversari.
Forse,ed era ora si ricorda di come l’odio di sinistra sfociò nelle B R. Con conseguenze drammatiche per molte persone impegnate politicamente su fronti non sinistroidi