L’abolizione del test di ingresso per la facoltà di medicina rappresenta un risultato dal valore storico, un passo in avanti verso un’istruzione basata maggiormente sulla meritocrazia. Sono stati eliminati così i test a crocette, a cui migliaia di studenti si sottoponevano ogni anno dopo mesi e mesi di (talvolta) costosi e lunghi corsi di preparazione, che ovviamente non tutti potevano permettersi. Test che il più delle volte comprendevano quesiti che poco avevano a che fare con il mondo della medicina. Addio, dunque, definitivamente a questa pagina dell’istruzione italiana. Dopo il primo sì del Senato di alcuni mesi, è arrivato ieri il via libera anche della Camera: il test d’ingresso a medicina è stato ufficialmente abolito.
Al posto del test, ci sarà una nuova modalità di selezione, basata appunto sul merito: si tratta dell’ammissione aperta al primo semestre, dopo il quale soltanto i migliori studenti, in base a una graduatoria nazionale sui risultati universitari maturati, potranno continuare il percorso di studi. Una novità assoluta rispetto al passato. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha illustrato i punti fondamentali della riforma di iniziativa parlamentare: “Ecco i punti principali della riforma: libera iscrizione al primo semestre con programmi uniformi e materie qualificanti; graduatoria nazionale dopo il primo semestre basata sui crediti formativi ottenuti tramite esami universitari con la possibilità di riconoscere i crediti per altri percorsi formativi di area sanitaria; scelta della sede in base alla graduatoria nazionale, preferenza degli studenti e disponibilità dei posti in ateneo. La riforma di medicina è legge – ha poi esultato il ministro –. Aumentiamo le opportunità, premiamo il merito”. Nei giorni scorsi il ministro ha rassicurato anche sui temi di formulazione e attuazione dei decreti richiesti: “Il decreto legislativo di attuazione – ha detto al Messaggero – sarà emanato in tempi strettissimi, così come gli altri decreti sugli altri aspetti tecnici. Questo Governo ha dimostrato determinazione e visione nel portare avanti una riforma attesa da anni, che altre forze politiche hanno solo annunciato. Abbiamo scelto di agire con coraggio, affrontando un cambiamento necessario per garantire un accesso alla facoltà di Medicina più equo, meritocratico e basato sulle vocazioni. Il tempo di questa riforma è arrivato, il tempo è adesso”.
FdI: “Studenti saranno giudicati sul reale merito”
Esulta anche Fratelli d’Italia: “Diventa legge la revisione delle modalità di accesso ai corsi in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria – ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, membro della commissione Cultura e Istruzione del Senato e vice responsabile del Dipartimento istruzione del partito –. Si tratta di una riforma attesa da anni, che finalmente mette fine ad un sistema basato su test d’ingresso a risposta multipla rilevatosi influenzato da troppi fattori casuali, e incapace di selezionare con equità e merito gli studenti più bravi e motivati. Il nuovo meccanismo introdotto dalla legge parte da un assunto fondamentale: un sistema che permette a tutti ragazzi di avere il diritto di confrontarsi alla pari, di partire dagli stessi blocchi di partenza, e di essere giudicati sul reale merito e sulle loro motivazioni. Oggi mi sento ancora più fiera di sostenere un governo che investe realmente sul futuro dei nostri giovani garantendo in modo efficace l’opportunità di perseguire il sogno di diventare medici. Un governo che investe sul futuro della nostra Nazione assicurando una formazione di qualità e un’offerta formativa d’eccellenza”.