Don Pierino Gelmini “è stato un visionario, che ha riacceso la speranza nei cuori di chi pensava di essere perduto e ha dato forma e sostanza a quella speranza fondando una delle principali comunità terapeutiche italiane” ed è stato “un vero combattente, che non si è arreso neanche davanti alle difficoltà e agli attacchi ricevuti”, lottando “fino all’ultimo, per il bene comune e per difendere ciò che aveva costruito”.
A scriverlo è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato alla Comunità Incontro Onlus in occasione delle celebrazioni per il centesimo anniversario dalla nascita del sacerdote, che si sono svolte oggi pomeriggio a Molino Silla di Amelia.
Secondo la premier “il testimone di don Gelmini non è caduto”. “È stato raccolto – aggiunge nel suo messaggio – da chi ha lavorato al suo fianco, e i suoi insegnamenti animano ancora una realtà straordinaria, fatta di tanti professionisti, operatori e volontari che quotidianamente donano una parte di sé per aiutare chi è caduto nella droga a rialzarsi e avere una seconda possibilità”.
Meloni rivolge quindi un ringraziamento alla Comunità Incontro, “una realtà straordinaria – scrive – che non molto tempo fa ho avuto modo di abbracciare di persona, ma tutte le comunità terapeutiche italiane, gli operatori, i professionisti e i volontari che si battono per aiutare chi rimane imbrigliato nella schiavitù della droga. Perché non è vero, come qualcuno scelleratamente si ostina a dire, che la droga rende più liberi.
La droga ti promette qualcosa che non può darti e ti chiede qualcosa che non può restituirti. La dipendenza ti illude che può rendere migliore la tua vita, ma in realtà ti impedisce di viverla fino in fondo. Ti fa credere che può renderti più forte ma ti sta indebolendo. La droga annienta ciò che sei, e ti lascia solo una grande vuoto. È un messaggio semplice – sempre secondo Meloni -, che don Gelmini ha avuto il coraggio di ribadire in tutta la sua vita e che anche noi non ci stancheremo di ripetere”.