Dal palco di Perugia per la chiusura della campagna elettorale in Umbria, la presidente del consiglio Giorgia Meloni non usa le mezze parole e in un modo chiaro e preciso ribadisce la sua posizione: “Io tengo al rispetto dei ruoli e dico che intendo andare avanti sull’immigrazione e fare tutto il possibile per fermare l’immigrazione irregolare, piaccia o non piaccia alla sinistra”.Per la premier sono “irragionevoli alcune decisioni di una parte della magistratura”. Poi, l’acqua sul fuoco: “Non mi interessa nessuno scontro con la magistratura. Non perseguo alcuno scontro, ho rispetto per le istituzioni della Repubblica ma devo poter fare il mio lavoro e mantenere l’impegno che mi sono assunta con il popolo italiano. Bisognerebbe darci tutti una mano. Il governo sbaglia? Ha interpretato male qualcosa? Ok, diamoci una mano. Bisogna correggere, ma non impedire, perché è un’altra cosa”.
Poco prima, dallo stesso palco, era stato il vicepremier Matteo Salvini a liquidare polemicamente la questione: “C’è gente che parla di scontro fra poteri, con la magistratura, ma non abbiamo tempo da perdere per scontrarci o polemizzare con nessuno, noi facciamo il nostro e sarebbe bene se ognuno facesse il suo. Rimandare a casa i delinquenti stranieri è un dovere di ogni governo e conto che ogni giudice ci permetta di fare quello che è dovere fare”.La politica nazionale si è imposta nelle ultime ore di campagna elettorale per le regionali.
Una battaglia che si combatte anche con le immagini. E principalmente sul campo umbro. Il centrodestra ha replicato a Perugia la coreografia di pochi giorni fa a Bologna, con tutti i leader insieme sul palco: Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Murizio Lupi. Anzi, di più, perché a Bologna la premier era in videocollegamento, mentre a Perugia è arrivata di persona.D’altronde, la sfida per la guida della Regione Umbria fra la candidata di centrodestra Donatella Tesei e quella di centrosinistra Stefania Proietti è sul filo di lana. Serve un di più.
Per il centrosinistra, invece, nessun comizio tutti insieme. Anche se Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli alla fine sono riusciti a trovare un appuntamento comune: il presidio all’azienda Ospedaliera “Santa Maria” di Terni. E poi, appunto, in Umbria serve un di più. Dal palco di Perugia, la premier non ha perso l’occasione: “Non si sono ancora visti insieme. Si vergognano uno dell’altro e si vergognano a farsi vedere”. Non ci sono dubbi: Giorgia Meloni spera nel colpaccio: “Mancano poche ore alla fine della campagna elettorale. Chissà che l’Umbria non sia la 12esima vittoria su 13 da quanto il governo ha iniziato il suo lavoro”. A sua volta, Tajani ha attaccato la candidata di centrosinistra in Umbria: “Quando si strappa il programma del candidato del centrodestra vuol dire che qualcosa non funziona. Strappare il programma significa che non hai argomenti, se non l’insulto e mortificare chi non la pensa come te. Strappare significa: non ti rispetto, è spazzatura”.
E la premier, sferzante: “Noi il loro programma non lo strapperemmo neanche se ne avessero uno”.