Migranti, Africa, AI: il mondo segue la linea di Giorgia Meloni. È il G7 dell’Italia

È stato il G7 dell’Italia. Un’Italia che ha saputo mostrarsi forte al summit dei grandi del mondo, nonostante qualcuno in casa abbia cercato di indebolirla con le solite proteste dal considerevole valore mediatico ma dallo scarso effetto concreto. Bagarre in Aula a Roma mentre a Borgo Egnazia, in provincia di Brindisi, si faceva la storia. Uno dei G7 più partecipati e più aperti, decine di bilaterali tra i leader accorsi e la prima volta di un Pontefice al summit. L’Italia, come succede ormai da tempo sulla scena internazionale, si impone e traccia la rotta, dietro le indicazioni di una leader autorevole qual è Giorgia Meloni. Dalla sua parte la maggioranza degli italiani che ha appena confermato alle urne la fiducia verso di lei: quasi il 29% per Fratelli d’Italia, il 47% unendo i consensi del centrodestra.

Piano Mattei, un modello per il mondo

Un’Italia che traccia la rotta e che fa scuola al mondo. A partire dal tema dell’immigrazione e del Piano Mattei, la strategia di investimenti e di sviluppo verso l’Africa ideata da Giorgia Meloni in quella che già diversi quotidiani esteri hanno definito come una “vocazione africana”. Piano Mattei che aveva già ricevuto l’avallo dei vertici comunitari, presenti alla conferenza di presentazione del progetto a fine gennaio a Palazzo Madama, a cui parteciparono anche i rappresentanti degli Stati africani coinvolti. Ora il grande piano dell’Africa ha ricevuto legittimazione internazionale: i leader del G7 hanno infatti fatto sapere che “accogliamo con favore il Piano Mattei per l’Africa lanciato dall’Italia”. Nel documento stilato per l’occasione, i sette leader mondiali hanno comunicato, di fatto, di voler seguire la rotta tracciata dal Governo Meloni in Africa al fine di “raggiungere lo sviluppo sostenibile e la creazione di valore locale, rafforzare la governance democratica, contribuire alla stabilità e alla prosperità globale e proteggere l’ordine internazionale basato sulle regole. Nel farlo – hanno spiegato – continuiamo a puntare su partenariati equi e radicati in principi condivisi, valori democratici, titolarità locale e iniziative concrete”. Dialogo e cooperazione in Africa, un approccio basato sulla collaborazione, che già il Governo è riuscito ad esportare in Europa e che ha portato alla firma dei Memorandum d’intesa con la Tunisia e con l’Egitto. Su questa scia, i leader hanno lanciato “la Coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti”, facendo sapere che “ci concentreremo sulle cause profonde della migrazione irregolare, sugli sforzi per migliorare la gestione delle frontiere e frenare la criminalità organizzata transnazionale e sui percorsi sicuri e regolari per la migrazione”. Passa dunque, anche in fatto di immigrazione, la linea della premier Meloni, una linea dura contro i trafficanti di esseri umani e contro gli ingressi irregolari.

Macron ci prova con l’aborto, ma perde la sfida

La linea italiana è stata seguita anche in merito all’intelligenza artificiale, al fine di promuovere “un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile”: “Riconosciamo la necessità di approcci alla governance dell’IA che favoriscano l’inclusione, per aiutarci a sfruttare il potenziale dell’IA in un modo che rifletta questi valori e promuova il suo sviluppo mitigandone i rischi, anche per quanto riguarda i diritti umani”. Poi le classiche polemiche sull’aborto, immancabili, degne di un bambino capriccioso ma portate avanti dal presidente francese, Emmanuel Macron. La sua richiesta era che fosse inserita all’interno del documento finale la parola aborto, tema in realtà di cui si è già ampiamente discusso nel precedente G7 a Hiroshima. Lui, Macron, che ha inserito l’aborto nella Costituzione francese, cercava il modo per farsi “pubblicità”, dopo la pesante sconfitta alle europee e le imminenti elezioni presidenziali in cui è in bilico il suo ruolo da Capo di Stato, forte soprattutto del fatto che in Italia c’è un’opposizione pronta a stracciarsi le vesti sul tema. Ma alla fine nel documento il riferimento all’aborto non compare, se non sottoforma di “impegni assunti nel comunicato di Hiroshima per l’accesso universale a servizi sanitari adeguati”. La mossa elettorale di Macron non è andata a buon fine. Il commento di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, chiarisce tutto: “Quanto sta accadendo in queste ore – ha detto – dà l’immagine plastica di chi lavora per l’Italia e di chi, pur di avere visibilità, è disposto a remare contro, anche se a discapito della sua stessa Nazione e dei suoi cittadini. Al G7 in Puglia Giorgia Meloni sta facendo un lavoro straordinario: è riuscita – ha spiegato l’onorevole – a introdurre per la prima volta il tema della gestione dei flussi migratori nei lavori dei sette grandi del mondo. Un risultato apprezzato da tutti i leader riuniti a Borgo Egnazia in queste ore anche per lo spirito del Piano Mattei che punta a garantire il diritto a non emigrare. Al G7 è riuscita a portare il Santo Padre, cosa mai avvenuta nella storia del Vertice. Ha pronunciato parole chiare sull’importanza di affrontare con intelligenza il tema dei cambiamenti climatici. Andiamo avanti a testa alta – ha detto – nonostante il lavoro ai fianchi delle opposizioni che stanno facendo di tutto per gettare ombre su Meloni e il suo governo in un momento in cui sull’Italia sono puntati gli occhi del mondo e nonostante chi – ha concluso Foti -, uscito con le ossa rotte dalle europee, pensa di fare una campagna elettorale lampo in terra straniera sfruttando fino in fondo anche i riflettori del G7”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Redazione
Redazione
La Redazione de La Voce del Patriota

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.