Migranti aggediscono Polizia Stradale: agenti all’ospedale

Borgo Mezzanone è una frazione di Manfredonia, grosso centro della Puglia, e si trova anche a una 15 di chilometri da Foggia. Siamo nel bel mezzo del Tavoliere, dopo la Pianura Padana la più estesa pianura italiana, una zona a grande vocazione agricola, famosa per le sue coltivazioni di frumento, barbabietole, pomodori, ma anche oliveti e vigneti che permettono produzioni anche dell’eccellenza.

In  questo contesto, è il 5 di ottobre quando una pattuglia della polizia stradale del distaccamento di Cerignola, impegnata in un servizio di controllo del territorio al fine di contrastare il fenomeno del caporalato e, di conseguenza, anche dell’immigrazione clandestina,  dà l’alt a un’auto lanciata a velocità troppo sostenuta. La vettura non solo non si ferma, ma il guidatore tenta anche di travolgere uno dei due agenti che, prontamente risaliti in auto, si mettono all’inseguimento.

Le due vetture percorrono strade locali, alcune anche sterrate, fino a quando la corsa dell’automobile che non ha rispettato l’alt, termina nei pressi di alcuni insediamenti abusivi di extracomunitari in una zona detta la “pista”, vicino al Centro accoglienza richiedenti asilo di Borgo Mezzanone.  Il guidatore dell’auto tenta allora la fuga a piedi, sempre inseguito dai due agenti che non demordono.  Quando finalmente lo raggiungono, l’uomo, che si saprà dopo essere un cittadino gambiano, offre una violentissima resistenza, ma non solo. Richiamati dalle sue grida, accorrono numerosi altri extracomunitari presenti che, ben lungi dal dare manforte alle forze dell’ordine, dimostrando quanto meno di rispettare le leggi della Nazione a cui chiedono asilo, si scagliano a loro volta contro i due poveri agenti.

Calci, pugni, lancio di oggetti contundenti. I due poliziotti vengono salvati a malapena dal linciaggio grazie all’arrivo di altre pattuglie del Distaccamento di Cerignola, dei Reparti Prevenzione Crimine e della Sezione di Foggia.  Solo a questo punto, una cinquantina di extracomunitari che avevano partecipato all’aggressione fuggono in direzione del CARA facendo perdere le loro tracce, mentre la polizia riesce a trattenere il cittadino gambiano all’origine di tutto. Si tratta di Omar Jallow, 26 anni,  già noto alle forze dell’ordine per una cospicua serie di precedenti. L’uomo è poi stato arrestato e trasferito nel carcere di Foggia.  I due poliziotti, invece, sono stati ricoverati all’ospedale di Cerignola con prognosi di 15 e 30 giorni.

Sul fatto si è espresso anche il Sap (Sindacato autonomo di polizia), per bocca di Francesco Pulli, segretario nazionale dello stesso: “I due colleghi sono stati letteralmente pestati”, ha esordito, e ha poi aggiunto: “Episodi del genere non sono nuovi e, sicuramente, a spingere questa gente a delinquere indisturbata, è anche la consapevolezza di restare impunita. Servono pene severe. Se fosse successo il contrario, nessuno avrebbe esitato a gridare al razzismo”. In effetti, la disamina di Pulli non fa una piega. Soprattutto dopo l’approvazione del “reato di tortura”, le  forze dell’ordine sono sicuramente soccombenti nei confronti dei delinquenti che tentano giornalmente di contrastare. Spesso, non solo lo Stato non li garantisce, ma arriva a punirli per aver fatto il loro dovere.

E ora, come ha fatto notare Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, al danno si unisce anche la beffa, visto che un uomo delle forze dell’ordine spesso rischia la propria vita per uno stipendio vergognoso, di pochi euro superiore a quello che sembra sarà il famigerato “reddito di cittadinanza”, tanto voluto dai 5 stelle.

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