“La crisi che da tempo attanaglia il nostro distretto tessile a Prato dovrebbe essere una priorità per le istituzioni tutte, che dovrebbero preferire il bene delle imprese, dei lavoratori e degli addetti del settore. Utilizziamo il condizionale, perché il sindaco di Prato, Ilaria Bugetti, ha dimostrato invece che la sinistra preferisce mettere il cappello su un dramma sociale, trasformandolo nell’ennesimo oggetto di una smaccata strumentalizzazione politica. Bugetti e l’assessore Nardini hanno il dovere di conoscere la modalità con la quale si svolge un tavolo tecnico che, per sua stessa definizione, non comporta la presenza di un ministro ma, appunto, di quei professionisti che hanno le competenze per portare avanti i lavori nel tentativo di risoluzione, comune, di una crisi. Al momento stesso della convocazione del tavolo, gli attori che sarebbero stati presenti ieri al ministero del Lavoro sapevano quindi come si sarebbe proceduto e con chi. Il 10 settembre scorso, il Comune di Prato ha convocato un incontro in cui è stato redatto quel documento che l’assessore Alessandra Nardini ha consegnato ieri al tavolo del ministero del Lavoro. A quel tavolo non siamo stati convocati.
Giova allora ricordare che a molti incontri sulle crisi in Toscana il governatore Giani non era presente, delegando la partecipazione, come previsto dal suo incarico, ai propri collaboratori. L’assenza del ministro Calderone ieri al tavolo invece offende la ‘sensibile’ sinistra regionale e pratese; quella del presidente della Toscana Giani ai vari tavoli che si sono tenuti per noi è, invece, sempre stata più che giustificata dal ruolo che ricopre. Eccola la differenza. Noi vogliamo il bene delle nostre imprese, delle famiglie che rischiano di perdere il lavoro, e, così come sta facendo il governo, il nostro impegno è massimo affinché tutti gli strumenti per risanare il distretto siano messi in campo; non abbiamo tempo da perdere in sparate ideologiche. Bugetti oggi ha persino l’ardire di convocarci, lamentando scarsa attenzione alla crisi da parte dell’esecutivo, ai prossimi tavoli. É fin troppo evidente che si tratti di un maldestro tentativo di nascondere la mancanza di una loro ‘dimenticanza’ pregressa e del loro aver sottovalutato, per tanto tempo, un problema crescente del nostro distretto. Solo nel marzo scorso, il governatore della Toscana derubricava la crisi della moda e del tessile magnificando il numero di visitatori all’evento Pitti, sinonimo, secondo lui, di buona salute del settore. Non tollereremo ulteriori lezioni di morale sulla pelle dei lavoratori, né permetteremo che si perda ancora tempo prezioso, scegliendo convocazioni a mezzo stampa infarcite solo di parole al vento di mero attacco pregiudiziale al lavoro che i ministeri stanno portando avanti. L’unità, per il bene comune, per noi è un’altra cosa e continueremo a lavorare pancia a terra per il nostro distretto. Le parole strumentali, al contrario, mortificano soltanto chi sta lottando per uscire dalla crisi”.
Lo scrive, in una nota, il deputato pratese di Fratelli d’Italia Chiara la Porta.