Il 13 ottobre il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fa tappa in Mozambico e incontra il Presidente della Repubblica Filipe Nyusi.
“L’obiettivo della visita – ha detto Meloni- è rafforzare un partenariato molto forte con il Mozambico, con cui abbiamo un’antica amicizia che risale a prima della guerra di indipendenza e che oggi ha numerosi elementi strategici in comune. Sviluppare un partenariato che consenta al continente africano di poter valorizzare di più le tante risorse delle quali dispone.”
Il governo italiano ha dato dall’inizio del suo mandato una grande attenzione ai rapporti con il continente africano, e la tappa di oggi è una ulteriore conferma del processo che l’esecutivo ha tutta l’intenzione di portare avanti attraverso un nuovo approccio paritario e cooperativo.
In occasione delle dichiarazioni congiunte rilasciate dai due leader, il premier italiano ha confermato che, nonostante la complessa situazione internazionale, la visita in Mozambico costituisce comunque una priorità, “perché le nostre sono Nazioni che hanno un lunghissimo portato di cooperazione, sono Nazioni legate da un’amicizia profonda, un legame che nasce ancora prima della indipendenza nel 1975, che si basa su un partenariato unico, frutto anche di quel ruolo di mediazione che l’Italia svolse per porre fine alla guerra civile con gli Accordi di pace firmati a Roma nel 1992.E quindi c’è qualcosa di più nel nostro legame rispetto alla normale cooperazione bilaterale tra due Nazioni.”
“Siamo d’accordo sul fatto che si possa fare di più”, ha sottolineato dopo il bilaterale con Nyusi. La visita di oggi è l’ennesimo tassello che si aggiunge al Piano Mattei prospettato e che vedrà presto la sua realizzazione effettiva. Coinvolgere anche il Mozambico in quest’ottica è fondamentale perché “è una Nazione che ha enormi prospettive, potenzialità di ulteriore crescita, che ha un ruolo molto importante sul piano geostrategico, chiaramente nella regione dell’Indo-Pacifico, la cui prosperità e stabilità è fondamentale non solo per l’Africa ma anche per l’Europa e conseguentemente per il resto del mondo.”
Ma non solo, perché i rapporti economici e commerciali tra i due Paesi sono estremamente solidi, e da parte italiana ci sono molte aziende che già operano nel territorio, mettendo a disposizione le loro capacità tecnologiche e produttive. Capacità che “l’Italia è capace di portare nel mondo” e che, stando a quanto dichiarato da Meloni “possono allargarsi anche a nuove e maggiori forme di collaborazione.”
Tema chiave dell’incontro è stato quello del settore energetico, soprattutto grazie alla presenza nel paese africano di Eni.
“Il Governo italiano considera oggi l’energia un fattore sempre più decisivo- ha detto il Presidente del Consiglio- soprattutto nel partenariato strategico tra Europa e Africa. Noi dobbiamo uscire, dal mio punto di vista, da una forma di cooperazione che ha avuto in passato un approccio troppo paternalistico, se vogliamo un po’ caritatevole. Non è questo che serve per costruire rapporti solidi e duraturi tra le Nazioni. Quello che serve è trovare investimenti di lungo periodo che diano un beneficio a tutti gli attori, che mettano insieme interessi di Nazioni diverse.”
È importante anche ricordare che l’Africa non è un continente povero, ma che ha “moltissime materie prime, il punto è riuscire ad aiutare e a sostenere la possibilità e la capacità delle Nazioni di processare quelle materie prime e quindi di poter vivere e prosperare semplicemente con le tante risorse delle quali il continente africano dispone.”
I leader hanno discusso poi di agricoltura, “altro settore enorme”, e di turismo, che ha “un potenziale incredibile di sviluppo e sul quale l’Italia è pronta ad offrire il suo know-how, investimenti, a lavorare insieme per capire dove e come si possa valorizzare anche questa risorsa.”
Inevitabile, in un momento come questo, affrontare anche il tema della lotta al terrorismo, che è fondamentale per ripristinare la stabilità non solo in Africa, ma a livello globale perché “senza stabilità è molto più difficile produrre anche il benessere del quale c’è bisogno.”
Infine, è stata data particolare enfasi anche alla Conferenza Italia-Africa, prevista a novembre, ma che è stata rimandata a gennaio per cercare di capire meglio il quadro della situazione internazionale. Il Presidente Meloni ha confermato che in tale occasione l’Italia vorrebbe presentare il Piano Mattei per l’Africa, che rappresenta una novità perché l’intenzione è quella di “scriverlo insieme, quindi capire dove vanno stabilite le priorità e come portare avanti insieme una strategia”.
“L’Italia è la porta d’ingresso nel rapporto tra Africa e Unione europea, noi siamo i dirimpettai, e dobbiamo saper utilizzare il nostro ruolo geografico anche per una capacità di leadership politica, ma confidiamo che questa sia una necessità che non comprendiamo solamente noi. E quindi continuando a parlarsi, in maniera tale da costruire risposte che possano essere concrete, perché questo fa la differenza, penso che un’amicizia che è già stata solida nel passato, che è solida da tanti anni, possa avere un ulteriore rafforzamento nei prossimi anni”, ha concluso Giorgia Meloni.