Migranti in crociera: quattro milioni di euro per ospitarli durante la quarantena

Il 14 luglio la Protezione Civile ha pubblicato un bando da oltre 4milioni di euro, destinato a reperire navi da crociera che saranno destinate, nei prossimi 100 giorni, ad ospitare i clandestini, sia trasbordati dalle Ong che approdati autonomamente sulle nostre coste, per permetter loro di rispettare la quarantena.

I fondi destinati alle navi – le quali dovranno avere dei requisiti specifici (capienza minima 250 persone, possibilità di avere zone isolate per chi dovesse essere positivo al Covid – 19…) – saranno di circa 160 euro giornalieri (più IVA) per ogni ospitato, fino ad un massimale di 4800 euro mensili (più IVA) cadauno.

Evitiamo ogni equivoco che può mostrare il fianco al populismo più becero ed inutile: non sono “Soldi ke dannoh alli mmigrati!!!”. No, nessun immigrato percepirà direttamente soldi. Ma, e qui si apre una seria questione morale, si tratta di soldi pubblici che saranno spesi per la loro accoglienza.

Gli italiani – anche se alla sinistra piace definirci come tale – non sono un popolo cattivo. Anzi, sono sicuro che chiunque, se vivessimo in uno stato di benessere totale, non avrebbe nulla in contrario a devolvere un po’ della propria fortuna con chi è meno fortunato.

Questo però, nelle attuali condizioni, non è possibile. Questo enorme stanziamento di risorse pubbliche a vantaggio di chi NON E’ UN CITTADINO DELLA REPUBBLICA NE’ HA I REQUISITI PER AMBIRE AD ESSERLO, è in perfetto contrasto con lo status quo, che vede il ritardo nell’erogazione delle CIGS, che vede i nostri compatrioti con carenze preoccupanti di liquidità, che vede un’Europa attualmente sorda alle necessità delle classi meno agiate.

Questo enorme stanziamento di risorse pubbliche avviene unicamente a supporto di scelte politiche di parte: sono inutili i richiami che fa continuamente certa parte della sinistra all’ugual valore della vita umana. Non vi è alcun dettato costituzionale che obbliga l’Italia alla disposizione di somme di denaro a supporto dell’immigrazione clandestina, ancor più in caso di difficoltà dei propri cittadini.

Bisogna spiegare ai fautori di scelte politiche tanto folli che “restare umani” si può e si deve prima di tutto nei confronti del nostro prossimo in difficoltà. Ed il “prossimo in difficoltà”, all’interno della Repubblica Italiana, per preciso dettato costituzionale, è il cittadino della Repubblica Italiana, non sicuramente il clandestino, e non vi è alcun pericolo di esser tacciati di razzismo: si tratta della “Costituzione più bella del mondo”.

Ah, per dovere di cronaca: tra oggi e l’ultimo del mese, i contribuenti italiani dovranno saldare oltre 240 incombenze fiscali.

Restiamo umani.

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Nello Simonelli
Nello Simonelli
Nello Simonelli nasce ad Avezzano (AQ) il 26 novembre 1988. Sin da bambino interessato a tutto ciò che verte intorno al mondo del giornalismo e della scrittura, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Teramo nel 2014, per poi dedicarsi ad attività che spaziano dal teatro alla dirigenza sportiva, dedicandosi ad ulteriori studi nel ramo del marketing e della comunicazione oltre che del diritto sportivo. Lavora presso lo Studio Legale Simonelli di Avezzano, è responsabile del circolo cittadino di Nazione Futura, scrive per diverse testate locali, nella Marsica ed in Abruzzo, e di approfondimento politico e sociale.

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