Un terribile incendio che ha devastato la Cattedrale di Notre Dame, la chiesa cattolica più visitata al mondo, è stato messo sotto controllo dai pompieri solo nelle prime ore di martedì.
L’incendio ha resistito per ore ai getti degli idranti mentre migliaia di parigini guardavano con orrore da dietro i cordoni di sicurezza stesi dalle forze dell’ordine il fuoco distruggere uno dei più noti monumenti della cristianità, eccezionale esempio di arte gotica risalente a 850 anni fa.
Le prime notizie legano l’incendio ai lavori di restauro in atto già da anni nella cattedrale, e si tende ad escludere un attentato terroristico. Intanto la guglia è crollata e con lei il tetto, anche se i vigili del fuoco si sono detti ottimisti sulla tenuta generale della struttura. Naturalmente, per avere certezze in proposito, occorreranno molti sopralluoghi e quindi del tempo.
Intanto, il presidente Macron ha rassicurato in un intervento televisivo che la cattedrale verrà completamente ricostruita, mentre le opere d’arte contenute dall’interno di Notre Dame sono state tutte salvate e messe al riparo presso il Louvre. Si sono salvate anche le 16 statue di bronzo presenti sulla guglia. Le 16 statue in bronzo che rappresentano gli apostoli e gli evangelisti, erano state smontate sabato scorso ed inviate in un centro di restauro da dove sarebbero dovute tornare nel 2021 quando avrebbero dovuto riprendere posto sulla guglia di 96 metri crollata la notte scorsa.
“Quello che è successo stasera a Parigi, in questa cattedrale, è un evento terribile”, ha detto il presidente promettendo di raccogliere fondi in tutto il mondo e di portare i migliori talenti internazionali per partecipare alla ricostruzione l’edificio nella sua interezza. Macron ha poi proseguito: “Notre Dame è la nostra storia, la nostra letteratura, parte della nostra psiche, il luogo di tutti i nostri grandi eventi, le nostre epidemie, le nostre guerre, le nostre liberazioni, l’epicentro delle nostre vite … Quindi, solennemente dico stasera: la ricostruiremo insieme.” Macron ha anche annunciato una campagna di raccolta fondi internazionale per la ricostruzione di questo bene storico che appartiene a tutto il mondo, anche non quello cristiano. Il miliardario francese François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato del gruppo internazionale di lusso Kering, ha promesso 100 milioni di euro per la ricostruzione.
La cattedrale del XII secolo è sede di inestimabili opere d’arte ed è una delle attrazioni turistiche più famose al mondo, immortalata nel romanzo di Victor Hugo del 1831 Il gobbo di Notre Dame. Attrae circa 13 milioni di visitatori all’anno.
Una parziale buona notizia è arrivata verso le 23.00 di ieri sera, quando il comandante dei vigili del fuoco di Parigi, Jean-Claude Faller, che ha detto: “A questo punto siamo moderatamente ottimisti e consideriamo le due torri della cattedrale salve da crolli”. I vigili del fuoco hanno fatto davvero un miracolo riuscendo a contenere le fiamme che non sono arrivate al campanile della torre nord. Il tetto della costruzione, però, è stato devastato e distrutto per due terzi. Per tutta la notte i vigili hanno continuato a sparare con gli idranti sull’edificio anche dopo che le fiamme erano state domate. Questo perché la struttura si raffreddasse completamente. L’antica cattedrale ora dovrà essere messa in sicurezza perché è ancora presto per dire che non ci siano più pericoli per la struttura rimasta, al di là del facile discorsetto serale di Macron, che ieri sera già dava per salva la Cattedrale.
Alla luce dei primi riscontri, anche se è ancora presto vista l’immediatezza dei fatti, arriverà il tempo delle domande. E’ infatti incredibile pensare che l’anticendio della cattedrale in questo periodo di lavori, non abbia funzionato. E che inoltre non ci fosse un servizio di sicurezza capace di dare l’allarme se non subito almeno poco dopo lo svilupparsi dell’incendio. Sarà anche interessante capire come sia possibile poter dire che si esclude l’attentato o comunque il dolo quando ancora non è nemmeno possibile avvicinarsi nella zona completamente distrutta dove l’incendio è iniziato.