La politica è prossima a entrare nel vivo dopo la pausa agostana e già si parla della non lontana formulazione della manovra economica. Il 30 agosto è previsto un incontro della premier Giorgia Meloni con i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani per discutere di legge finanziaria e al fine anche di fare il punto della situazione in merito a tanti altri dossier in vista della ripartenza a pieno regime. Sta emergendo la volontà del Governo di mettere mano nuovamente all’IRPEF per proseguire in un progressivo alleggerimento dell’imposta, iniziato in occasione della scorsa Finanziaria. L’ultimo intervento ha portato alla riduzione delle aliquote da quattro a tre, con un beneficio riguardante soprattutto i redditi bassi.
Allo stato attuale le aliquote IRPEF sono le seguenti tre: la prima, del 23%, viene applicata sui redditi fino a 28mila euro; la seconda, del 35%, viene imposta dai 28mila ai 50mila euro di reddito; la terza, del 43 per cento, colpisce tutto ciò che è oltre alla soglia dei 50mila. L’obiettivo fondamentale resta quello di scendere a due sole aliquote, con una rimodulazione delle detrazioni per evitare penalizzazioni, ma tale traguardo non sembra raggiungibile nell’immediato, perciò, come ha avuto modo di dire il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, si vuole intervenire, all’interno della cornice della prossima manovra, con una diminuzione di qualche punto dell’aliquota intermedia, quella del 35 per cento gravante sui redditi da 28mila a 50mila euro. L’ultima Finanziaria è stata dedicata perlopiù ai ceti bassi con sgravi fiscali e bonus per giovani e donne, oltre alla riduzione delle aliquote IRPEF da quattro a tre.
Quella che si appresta ad essere delineata fra non molto tempo si concentrerà invece sulla classe media. Quando si affronta l’argomento delle tasse e di una loro sempre auspicabile razionalizzazione improntata all’equità e non allo Stato di polizia fiscale, è inevitabile pensare anche alle risorse da reperire per colmare il venire meno di alcune entrate. Il Governo Meloni, sin dal proprio insediamento e rimanendo coerente con il programma elettorale di Fratelli d’Italia e del centrodestra, ha stabilito da subito ciò che può essere realizzato velocemente e quanto ha bisogno invece di un orizzonte più lungo. Sia chiaro, quei contenuti della proposta politica di FdI e alleati che vengono, per così dire, spalmati nel corso della legislatura non vanno affatto incontro all’oblio, ma diventano oggetto di una gestione attenta alla congiuntura italiana ed internazionale.
La premier Meloni e la classe dirigente che amministra e sorregge il Governo, sono un mix di testardaggine e coerenza, che consentono di non smarrire gli obiettivi di fondo e le ragioni per le quali il centrodestra è stato inviato a governare dagli italiani, ma anche di senso dello Stato e responsabilità, i quali permettono di cambiare l’Italia senza demolirne equilibri e conti pubblici. Pertanto, se il viceministro Leo ha già voluto anticipare qualcosa della manovra economica, è perché vi sono più certezze che suggestioni circa il lavoro da fare che attende al varco il Governo Meloni. In effetti, il gettito fiscale dello Stato è migliorato rispetto all’anno scorso, con entrate che nei primi sei mesi del 2024 sono state di 13 miliardi superiori al primo semestre 2023. Questo può aprire la strada all’abbassamento dell’IRPEF.
Concentriamoci tutti sui motivi elettorali che hanno persuaso la Nazione a dare vita al Governo Meloni, dalle riforme istituzionali al rilancio dell’economia e ad una imposizione fiscale sensata, perché poi, ciò che conta davvero è che il cittadino possa vivere in una democrazia per la quale non occorre vergognarsi e andare avanti con più soldi nel portafoglio. E lasciamo perdere quelle tematiche, come Ius soli e Ius scholae, che non sono mai state contemplate dai programmi elettorali del centrodestra, sono foriere soltanto di perdite di tempo e inutili divisioni, e non costituiscono una priorità per gli italiani. Fratelli d’Italia, Lega e pure, certo che si, Forza Italia non sono stati votati per lo Ius scholae.