“Voglio deludere subito chi si aspetta un’indicazione di voto da parte dell’ECR. Il nostro gruppo parlamentare è composto da partiti che non rinunciano alle loro prerogative nazionali. Ed ognuno si esprimerà sulla base del proprio interesse nazionale. Noi siamo conservatori perché difendiamo i valori che hanno forgiato l’Europa, oltre che l’intera civiltà occidentale. Ma siamo conservatori anche perché, a differenza di altri, difendiamo i trattati istitutivi dell’Unione Europea. Dove è scritto che la scelta sulla presidenza della Commissione, “tenuto conto del risultato delle elezioni europee”, appartiene ai governi nazionali e la sua ratifica al Parlamento”.
Cosi il copresidente del gruppo ECR del Parlamento europeo Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, durante il suo intervento in Plenaria durante la discussione sull’elezione del Presidente della Commissione europea.
“Presidente Von Der Leyen, quattro giorni fa la testata giornalistica Politico ha scritto che il suo destino non è nelle mani del PPE e neanche dell’ECR o di Fratelli d’Italia, ma è nelle mani dei grandi sconfitti alle elezioni di poche settimane fa: i verdi innanzitutto, i socialisti come Timmermans, ma anche i liberal, trascinati a fondo dalla debacle del partito di Macron. Comprenderà che qualcosa sta andando storto. Non abbiamo nulla di personale contro di Lei, intendiamoci. Per quasi tutto il suo mandato è stata costretta a rincorrere le istanze delle sinistre. Perché il Consiglio europeo, la Commissione ed il Parlamento di 5 anni fa erano ostaggio di una maggioranza di sinistra. O
ggi non più, oggi grazie al risultato delle elezioni europee, ma grazie soprattutto al risultato delle elezioni nazionali tenutesi in tutti gli Stati dell’Unione Europea, i nostri concittadini hanno in maggioranza sposato le idee di buon senso del centrodestra. Credo che Lei debba tenerne conto. Noi, resteremo ciò che siamo persone misurate nei toni, ma ferme nei princìpi. Come quel giovane universitario della destra italiana, divenuto simbolo trasversale di giustizia e coraggio, che Lei, Presidente Metsola, ha giustamente citato martedì e di cui domani ricorrerà il 32esimo anniversario dalla sua vigliacca uccisione: Paolo Borsellino. Parafrasando una delle sue affermazione più conosciute: “E’ bello vivere per ciò in cui si crede”.