Piano Mattei, appoggio internazionale all’Italia: ieri la seconda cabina di Regia

Si è tenuta ieri, a Palazzo Chigi, la seconda riunione della Cabina di Regia del Piano Mattei, il programma di investimenti e di sviluppo programmato e fortemente voluto dal governo italiano e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La riunione è servita a fare “il punto – come spiegato dal comunicato stampa conclusivo – sulle missioni dei membri della Struttura di Missione, della Cooperazione allo Sviluppo e del Sistema Italia effettuate in Africa orientale e sulle future missioni calendarizzate nelle prossime settimane”.

Gli accordi con la Tunisia

“Nel corso della riunione sono state ricordate le recenti missioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Egitto (17 marzo) e in Tunisia (17 aprile), che hanno permesso la firma di importanti intese in alcuni dei settori di intervento identificati dal Piano: agricoltura, acqua, formazione”. In effetti, nelle ultime settimane sembra essersi intensificato il dialogo tra l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni e le Nazioni africane, specialmente quelle dell’area mediterranea, in quel costante lavorio di raccordo diplomatico che vede protagonista l’Italia per raggiungere la risoluzione dell’annoso problema migratorio. Nei giorni scorsi, infatti, Giorgia Meloni è stata accolta a Tunisi dal premier Kais Saied: per l’occasione, i due governi hanno stipulato accordi di collaborazione su varie tematiche. In particolare in tema di collaborazione universitaria ed economica, con dei piani di sostegno per lo sfruttamento di energia pulita e per le piccole e medie imprese. In tema di università, durante la riunione, è stato fatto notare come l’Italia sia in prima fila in fatto di collaborazione scientifica: sono quasi mille gli accordi universitari stipulati tra la nostra Nazione, l’Europa e l’Africa negli ultimi 30 anni, mentre 200 i progetti di cooperazione stilati negli ultimi cinque anni. Le relazioni con la Tunisia sono poi state rinforzate anche dall’incontro, avvenuto pochi giorni fa, tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il suo omologo tunisino: “La collaborazione tra i nostri Paesi – ha ribadito l’italiano – legati da solida amicizia, è una priorità ed è parte del lavoro che l’Italia sta portando avanti con il Piano Mattei, per costruire con le Nazioni del continente africano una cooperazione paritaria e rispettosa”.

Appoggio internazionale

Nei giorni scorsi, invece, l’incontro è stato tra governo italiano e quello egiziano: dopo la visita di Giorgia Meloni dello scorso marzo, è stata la volta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Dal Cairo, in questa occasione, è stata ribadita “la piena intesa con il primo ministro italiano Giorgia Meloni, le ottime relazioni tra i due Paesi a livello politico, economico e culturale, la solidità del forte partenariato egiziano-europeo”. In particolare, i rappresentati del governo egiziano hanno sottolineato “l’eccezionale rapporto italo-egiziano, che sarà catalizzatore di cooperazione e partecipazione al Piano Mattei dedicato all’Africa”. Il lavoro del Piano Mattei sta ottenendo, dunque, l’appoggio di tutti gli attori coinvolti. Sollecitazioni arrivano anche da Rosangela Mattei, nipote di Enrico, il fondatore dell’Eni al quale è dedicato il Piano per via della sua particolare concertazione nel settore dell’energia, volendo rendere l’Italia l’hub energetico del Mediterraneo, la terra di raccordo tra i contenenti africano ed europeo. “Mi raccomando questo Piano Mattei – ha detto al vicepremier Tajani, che presiedeva la seduta – zio Enrico se lo aspetta, dice che è ora”.

Continua il lavoro del Governo Meloni

La seconda riunione della cabina di Regia di ieri è servita in misura speciale a “esaminare una versione consolidata del documento di sintesi del Piano Mattei, alla luce delle osservazioni formulate dai membri della Cabina di Regia, in vista della finalizzazione del documento, che sarà trasmesso al Parlamento per la formulazione del parere delle Commissioni parlamentari competenti”. Un passaggio obbligato, dunque, per permettere al Governo Meloni di continuare il suo lavoro su un strategia fondamentale per il futuro dell’Italia, dell’Africa, dell’Europa.

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