Il movimento, Popolo delle Partite Iva, guidato dall’imprenditore Lino ricchiuti, in una nota, si dice a favore dell’ abolizione dei Contributi Fissi Inps.
Il contributo minimo obbligatorio. È stato definito un reddito minimo, dovuto anche nel caso in cui il reddito effettivo accertato ai fini fiscali si mantenga al di sotto di tale soglia. Tale reddito viene utilizzato come base di riferimento per il pagamento dei contributi previdenziali (c.d. contributo minimo obbligatorio).
Il calcolo. Il reddito minimo varia di anno in anno, e si ottiene moltiplicando per 312 il minimale giornaliero di retribuzione da utilizzare per il calcolo dei contributi in favore degli operai dei settori artigianato e commercio ed aggiungendo al prodotto l’importo di € 671,39 (già £ 1.300.000), (art.6 della legge 31 dicembre 1991, n.415).
La richiesta di abolizione. Chiediamo che venga abolito il reddito minimo ed i relativi contributi minimi obbligatori – dice Ricchiuti – pagando la percentuale sul vero importo dichiarato, che non venga aggiunto l’importo di € 671,39 nel calcolo e che nei primi 5 anni d’iscrizione siano ridotti di almeno il 50%, o per lo meno con sgravi contributivi, come nei contratti subordinati, per dare l’opportunità a chi vuole avviare un’attività produttiva nuova di risparmiare inizialmente ed investire i suoi compensi, non nella previdenza, ma nella promozione, nella ricerca di nuovi clienti, definiti semplicemente datori di lavoro, per riavviare di conseguenza il commercio.
Naturalmente dovranno essere aboliti anche i contributi fissi degli ordini professionali, a tutela delle fasce di reddito che non superano nemmeno la media dei contratti subordinati.
Il lavoro autonomo dal 1991 è cambiato, siamo circondati da centri commerciali , vendite on line , anche il reddito degli ambulanti o degli agenti di commercio non può essere paragonato a quello degli anni 90. Migliaia sono gli autonomi incagliati con debiti verso l’INPS impagabili che stanno portando alla chiusura di migliaia di piccole attività, creando nuova disoccupazione e desertificazione di strade con negozi e locali chiusi .