Al 22 Dicembre il prezzo del gas nei contratti a medio e lungo termine è già sceso intorno la soglia dei 90 euro per megawattora. Risposta immediatamente positiva del mercato energetico che accetta e comprende il chiaro messaggio dell’Italia e dell’Europa di non voler rimanere sotto il ricatto di nessuno, in particolare della Russia. Il tema “energia” è probabilmente la questione politica oggi di maggior rilievo. La recente guerra in Ucraina ha evidenziato criticità nell’ambito della sicurezza energetica, sia a livello nazionale che europeo, che non si possono più ignorare.
Il fabbisogno energetico di un Paese coinvolge trasversalmente tutti i settori della società. Dalla popolazione civile alle infrastrutture istituzionali che al sistema industriale e produttivo ramificato sul territorio. Ogni aspetto della vita pubblica e privata di una nazione è influenzato dal problema “energia”, e ciò spiega perché i governi hanno il dovere di difendere ad ogni costo la sopravvivenza dei loro sistemi industriali e allo stesso tempo garantire la fornitura ai cittadini. Vista l’ingente richiesta energivora, per impedire impennate di prezzi troppo alti come nel primo trimestre 2022, il Governo italiano ha attenuto parere favorevole dell’Unione Europea alla proposta di definire un “price cap”, cioè un tetto, al prezzo del gas. Sull’argomento il Sottosegretario Giovanbattista Fazzolari dichiara: «Dopo mesi di stallo un importante segnale di responsabilità da parte dell’Unione europea. Con l’intesa sul price cap a 180 euro a megawattora registriamo un cambio di passo significativo in favore di famiglie ed imprese per fronteggiare il caro energia. Usciamo così da una lunga fase di inerzia che rischiava di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee.
È una vittoria frutto della tenacia e della credibilità del governo Meloni e, in particolare, dell’ottimo lavoro svolto dal ministro Pichetto Fratin e da Roberto Cingolani, oggi consulente per l’energia del Presidente Meloni». I ministri dell’Energia dell’UE hanno raggiunto un accordo politico su un regolamento del Consiglio che istituisce un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l’economia da prezzi eccessivamente alti. Un primo passo, ricorda il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, verso l’autonomia energetica per l’Italia e la concreta possibilità di tornare ad occupare quella strategica posizione geopolitica al centro del mediterraneo che da sempre le compete divenendo l’hub di rifornimento energetico dell’intera Europa.