Appare sconcertata la sindaca Raggi quando, nel bel mezzo della registrazione di una puntata di Porta a Porta, apprende che l’assemblea comunale di Roma, su mozione del partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, e con il voto favorevole del Movimento 5stelle, ha dato l’okay a una via da dedicare al grande Giorgio Almirante.
La Raggi, dunque, non ne sapeva niente, troppo presa dalla pesante grana dello scandalo sullo stadio della Roma che ha coinvolto almeno due personaggi legati al Movimento 5stelle. Candidamente, Virginia ha detto: “Non sapevo nulla, mi sorprende, sono qui e mi sono allontanata dal Consiglio comunale solo per qualche ora”. E’ incerta e per un attimo sembra quasi che immagini di essere vittima di uno scherzo. Poi realizza che la cosa è seria, e la butta sul politicamente corretto: “Se il provvedimento è passato, vuol dire che i consiglieri si sono determinati” e quando le chiedono se condivida o meno la decisione, aggiunge: “Il sindaco prende atto della volontà dell’aula, che è sovrana, come il Parlamento“.
Ma se Virginia, in prima battuta, si chiama elegantemente fuori, la polemica comincia a montare dopo le dichiarazioni più che soddisfatte di Giorgia Meloni: “Era ora che la Capitale d’Italia rendesse omaggio a uno dei personaggi più importanti nella storia della destra e della politica di questa Nazione. E’ un risultato che perseguivamo da tempo, e alla fine Fratelli d’Italia con i suoi rappresentanti in Comune, l’ha spuntata. Di questo siamo fieri e orgogliosi.” Si esulta dunque a destra, mentre non tarda a farsi sentire il convinto disaccordo della comunità ebraica che non teme di definire l’operazione addirittura “una vergogna per la città”, aggiungendo che “chi ha ricoperto il ruolo di redazione del Manifesto per la Difesa della Razza, senza mai pentirsene, non merita una via come riconoscimento”, forse dimenticando che sono proprio tanti, e alcuni anche molto famosi, quelli che quel manifesto lo firmarono e che dopo la guerra passarono dalla parte del vincitore andando a ricoprire cariche anche prestigiose. Tra questi ne citiamo uno per tutti, quel Giorgio Bocca che poi per anni ci ha parlato “dei valori dell’antifascismo”.
Altre dure critiche a una via dedicata ad Almirante sono arrivate dalla sinistra militante attraverso Stefano Fassina, di Leu, che si è riferito all’evento come una “ferita alla città”, e di Luciano Nobili, parlamentare del Pd, che attacca: “Mentre la Capitale sprofonda tra scandali e corruzione, la Raggi e il M5S gettano la maschera e si spingono dove neanche Alemanno aveva osato. Il M5S è estrema destra“. Ma del resto non ci aspettavamo niente di diverso e, tutto sommato, poco ce ne importa.
Poi nella notte arriva il colpo di scena. La sindaca Raggi, dopo aver spiegato come l’assemblea sia sovrana come il Parlamento, cambia idea e decide lei: stop alla strada intitolata ad Almirante. Non si dedica niente ai fascisti. Peccato che al repubblichino Dario Fo in Svezia abbiano anche dato un Nobel.