Rampelli (FdI): dai Campi Hobbit ad Atreju. La storia continua, la storia infinita prossima fermata il post-umano

Tolkien è centrale nel percorso della destra ispiratasi al monumentale “Signore degli Anelli” (…) Come i ‘mezzi uomini’, anche noi eravamo una ‘mezza destra’ e avremmo voluto distruggere quello stesso anello. Negli anni ‘70 presero forma i ‘Campi Hobbit’, l’ultimo dei quali a Castel Camponeschi in Abruzzo nel 1980. Un’area culturale ai margini eppure fervida nei contenuti e innovativa nei linguaggi, come il murale contro il nucleare, sei anni prima di Chernobyl e sette prima del referendum. La destra archivia pian piano l’armamentario attivistico e nostalgico, aprendosi alla musica ‘alternativa’ e folk, alla poesia, all’ecologia, ai disoccupati organizzati, alla cultura, all’arte, all’editoria diffusa, a riviste nazionali e locali su cui si sarebbero forgiate le generazioni della svolta modernizzatrice. Solo l’orribile tempesta di stragi, imboscate, omicidi plurimi, i servizi deviati, impedivano il salto nell’epoca ‘post’ (fascista e comunista). Era la ‘strategia della tensione’. Fino a quando non irruppe nel privato il rifiuto di qualsiasi impegno: il Nulla. Ecco la trasformazione: il Nulla che spolpava le idee, le passioni e le convinzioni, che nella ‘Storia infinita” assumeva le sembianze di un mostro ma trasparente e penetrante come un virus inalato nei polmoni. Non più destra contro sinistra, non più la caccia a un nemico diverso da sé, ma guerra al Nulla che avanzava, sferrata da Atreju, il bambino protagonista che salverà il Regno di Fantàsia dalla scomparsa e dall’oblio. (…) La Festa di Atreju dal 1998 sostituisce dunque quelle tradizionali, tanto i Campi Hobbit quanto i Raduni della Contea o le Feste nazionali del Fronte della Gioventù di Spoleto, Assisi e Siracusa fino al 1990, l’edizione con Paolo Borsellino. Arrivano Mogol, Berlinguer, Veltroni, Bertinotti, Berlusconi e Fini, si passa a tesi e antitesi, si depone il manuale dell’ideologia. Esplode da destra il gusto per il confronto, si respira un’aria diversa. Tuttavia il Nulla c’è ancora. Per sconfiggerlo basta comprendere che per sua natura cambia aspetto e linguaggio, a volte cerca perfino di somigliarti, per non essere colpito. Il Nulla si trasforma e la Storia, che sembrava finita, ricomincia da capo e si rimette in moto.
Atreju c’è ancora, prossima fermata il post umano. Vale la pena di guadagnare presto la prima linea perché grande è la posta in gioco e stavolta la sfida ci vede avanti, perché noi guidiamo l’Italia.

È quanto scrive il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli sulla sua bacheca Facebook ripercorrendo la strada ideale che portò dai Campi Hobbit ad Atreju.

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