Giovedì 20 giugno. Raramente si è vista la Regina Elisabetta II così allegra e sorridente come qualche pomeriggio fa, al Royal Ascot, mentre si congratulava con il fantino che ha vinto la Coppa d’Oro, Frankie Dettori su Stradivarius. Per la cronaca, sebbene viva in Inghilterra, Lanfranco “Frankie” Dettori è italianissimo e figlio del grande Gianfranco Dettori, uno dei più famosi e quotati fantini al mondo, vincitore di numerosissime corse.
Sua Maestà è apparsa in splendida forma, e per una volta ha rotto la tradizione non indossando al “Ladies’Day” abiti blu reale, ma uno splendido cappotto color tortora e un vestito di seta floreale con accenti di giallo limone. La regina, 93 anni , è arrivata ad Ascot nel pomeriggio, in una carrozza scoperta accanto a suo figlio, il principe Andrew, 59 enne Duca di York, sua figlia la 69enne principessa Anna in compagnia del marito il vice Ammiraglio Sir Tim Laurence.
Dopo aver indossato il tradizionale blu pallido negli ultimi due giorni, per la partenza ha optato per colori brillanti, insoliti per la sua “tavolozza” e ha completato il suo look con un cappello a pieghe con fiori sottili piume insieme a una spilla floreale impressionante con diamanti gialli, pare regalo del Sultano dell’Oman. I soliti tre giri di perle a completare il look . Insieme alla regina è apparsa in grande spolvero anche la principessa Eugenia, figlia di Sara Ferguson e del principe Andrew. Eugenia è apparsa deliziosa in un abito di seta verde scurissimo, con vita stretta e orlo asimmetrico che ben slanciava la sua figura. Qualcosa da ridire, invece, sul cappellino originale… magari un po’ troppo originale, un vezzo a cui Eugenia ci ha abituato. Comunque, ci saremmo risparmiate almeno le piume di pavone: una texture di raffia sarebbe andata meglio. Deliziosi, invece entrambi i cappellini indossati da Zara Tindall e da Autumn Phillips, entrambi disegnati dalla modista inglese Juliette Botterill . Grande impressione, come sempre, i cappellini sfoggiati dalle signore che hanno fatto a gara per estro e originalità. Da teiere nell’atto di versare il the, ad anatre con tanto di nido e pulcini, sulle acconciature delle dame inglesi c’era di tutto.
Per tornare alla Regina, e al suo insolito buonumore tanto esibito, viene da pensare che l’assenza delle due coppie reali che vanno per la maggiore – William e Kate e i più giovani Harry e Meghan – abbia sortito l’effetto di rilassare sua Maestà. Ormai non è un segreto che le due cognate si detestano e che tutto ciò ha un po’ guastato anche l’ottimo rapporto che i fratelli William e Harry hanno sempre avuto. Un vero peccato considerando che tutto era cominciato sotto i migliori auspici, e che l’accoglienza a corte di Meghan – nonostante certe sue caratteristiche che magari non avranno fatto proprio piacere alla Regina – era stata delle migliore, se non altro perché lo scavezzacollo Harry è da sempre il suo nipote preferito.
Invece, col passare del tempo la situazione è in un certo senso precipitata. Voci di corridoio dicono che i capricci continui di Meghan, la sua pretesa di fare tutto come le pare in barba a convenzioni ed etichetta, abbiano innervosito la Regina ma anche Kate, che invece si è magnificamente assoggettata alle regole del ruolo che deve ricoprire. Il fatto poi che Harry si sia dimostrato assolutamente in balia della moglie, non ha migliorato la situazione.
Ciliegina sulla torta, è di pochi giorni fa la notizia che il principe Harry e Meghan hanno deciso di lasciare l’istituzione caritatevole fondata dal Duca e dalla Duchessa di Cambridge, per fondarne uno tutto loro anche perché, dicono sempre le indiscrezioni, Meghan si starebbe concentrando per convincere il marito a trasferirsi con lui e il piccolo Archie negli Stati Uniti.
Dunque, il Duca e la Duchessa del Sussex, hanno rotto con la Fondazione Reale in quello che è visto come il passo finale nella divisione dei doveri pubblici delle coppie. Fonti reali negano infatti che i cambiamenti siano stati legati a situazioni di tensione personale, ma che si basano in gran parte per gli inevitabili futuri impegni delle coppie che potranno essere solo divergenti.
Sarà, ma nessuno crede molto a questa versione.