“Il diritto – dovere di cronaca è sacro e questo attribuisce una grande responsabilità a chi è chiamato ad esercitarlo. Il diritto – dovere di cronaca purtroppo esce molto male, vorrei dire sconfitto, dalla puntata di Report andata in onda domenica 8 dicembre, non avendo aggiunto alcunché a quanto già sapessimo sulla recente vicenda con protagonista l’ex ministro Sangiuliano. In compenso, per una specie di morbosità politica e personale, la trasmissione è tornata a coinvolgere due donne che, sia pure in forma molto diversa, hanno vissuto e subìto quella vicenda in maniera negativa: Federica Corsini, moglie dell’ex ministro e valida giornalista Rai, e Arianna Meloni, responsabile della segretaria di Fratelli d’Italia. Senza voler puntare il dito sulla quota di maschilismo che traspare dalla formulazione di determinati approcci, chiunque ha potuto notare l’accanimento gratuito, ma soprattutto inutile ai fini del corretto diritto – dovere di cronaca: un continuo ricamare su un episodio personale, già abbondantemente approfondito e che non ha influito sull’attività politica del Ministero e men che meno del Governo. Mi pongo due domande. La prima: è questo il servizio pubblico che desideriamo? La seconda: dopo una trasmissione del genere, non si sente forse a disagio la grande maggioranza dei giornalisti che invece svolge ogni giorno la professione con cura e rispetto verso i propri lettori? La qualità dell’informazione è uno dei modi di misurare la civiltà di un Paese e domenica sera, al termine della trasmissione, ero molto dispiaciuta dell’immagine che abbiamo voluto dare di noi stessi, senza una oggettiva ragione plausibile”.
Così la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini, componente della commissione Lavoro in Senato.