Report nell’inchiesta dossier, gli spioni di Equalize: passiamo sottobanco materiale alla redazione

Calamucci, braccio destro dell’ex poliziotto Gallo, tira in ballo la trasmissione Rai che smentisce le accuse

Dalle dichiarazioni di Davide Calamucci, messe a verbale dal pm De Tommasi e dal sostituto procuratore nazionale Antimafia Antonello Ardituro, sembra emergere un legame diretto tra il sistema Equalize e la trasmissione Report. Dopo aver parlato dei dossier di Equalize Calamucci, braccio destro dell’ex superpoliziotto Carmine Gallo, tira in ballo il giornalismo investigativo di Ranucci affermando – come riporta “il Giornale” – di aver passato sottobanco materiale alla redazione di Report, e fa anche il nome di Giorgio Mottola, uno degli inviati di punta della trasmissione Rai. Ai pm Calamucci spiega il rapporto di mutuo appoggio che intercorreva tra gli spioni e Report: in cambio dei dossier riservati, la redazione avrebbe fornito a sua volta informazioni a Equalize, che la ditta milanese utilizzava per costruire i documenti che forniva ai propri clienti. Secondo questa ricostruzione Equalize metteva sul piatto materiale di provenienza illegale che Report sfruttava, creando un rapporto di reciproca assistenza. A questo si aggiunge l’interrogazione di Gallo, il quale accusa il proprio capo Enrico Pazzali e molti clienti vip di essere pienamente consapevoli dei metodi illegali alla base dei dossier realizzati a caro prezzo da Equalize. Ammettendo, inoltre, migliaia di accessi abusivi, di intercettazioni illegali, di pedinamenti informatici gestiti dalla sede milanese di Equalize. Non si è fatta attendere la smentita di Giorgio Mottola: “Leggo con stupore che mi vengono attribuiti rapporti con la società Equalize. Non ho mai incontrato, né conosciuto né avuto contatti con Davide Calamucci o Carmine Gallo. È completamente falso quanto avrebbe dichiarato Calamucci, secondo il Giornale,  nel corso di un colloquio con i magistrati”, prosegue Mottola, “non ho mai ricevuto alcuna informazione né da lui, né da alcun altro dipendente o collaboratore della società Equalize. È sufficiente guardare le mie inchieste per rendersi conto che le fonti adoperate, documentali o fisiche, sono sempre state completamente riscontrabili. Report – conclude Mottola – non ha mai usato dossier provenienti da “fonti sporche” per realizzare le sue inchieste e le notizie, quando le ha avute, le ha sempre condivise tutte con il proprio pubblico. Per questa ragione, una volta acquisito il verbale di Calamucci, mi riservo di sporgere denuncia nei confronti dei responsabili”. 

“Gravissimo Report coinvolto nel sistema Equalize. Fare immediata chiarezza”

“E’ gravissimo quando sta emergendo dall’inchiesta di Milano su Equalize: uno scenario inquietante che, sulla base delle dichiarazioni di Calamucci, coinvolgerebbe un soggetto che fa parte della Rai – dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan – Un rapporto di torbido mutuo soccorso che configura una commistione e corresponsabilità tra una delle trasmissioni di punta del Servizio pubblico e un soggetto privato, sfruttando le sue azioni di dossieraggio illegale. Va fatta, quindi, immediata chiarezza perché è inaccettabile che la Rai si trovi ad essere, attraverso Report, parte di un sistema fuori dalla legge e contrario all’etica giornalistica”, aggiunge Malan. Sulla stessa linea Luca Sbardella, deputato FdI e componente della commissione Vigilanza Rai: “È urgente fare chiarezza sui risvolti inquietanti dell’inchiesta Equalize, che vedrebbe coinvolta la Rai. Per questo, presenteremo un’interrogazione in Commissione Vigilanza Rai. Chiediamo alla Procura di approfondire le indagini, al Parlamento di acquisire gli atti e al Cda Rai di avviare un’indagine interna”. 

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

1 commento

  1. Questa è tv spazzatura e la cosa grave è che viene pagata interamente da noi in quanto servizio pubblico. Continuo a sostenere che tre reti pubbliche sono troppe, ma per le solite beghe di partito riguardanti la divisione degli spazi, il referendum del 1995 sulla privatizzazione della Rai venne disatteso. Lo vogliamo riproporre? Solo una rete pubblica che fa informazione in maniera asettica.

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