Robert F. Kennedy Jr. potrebbe non essere sulla scheda nello Stato di New York

In corsa per la Casa Bianca oltre alla democratica Kamala Harris e al repubblicano Donald Trump, c’è anche Robert F. Kennedy Jr. – figlio di Bob Kennedy e nipote dell’ex Presidente democratico John F. Kennedy – che corre come indipendente. 

In una decisione che ha suscitato dibattiti legali e politici, Robert F. Kennedy Jr. è stato recentemente squalificato dall’essere sulla scheda per le elezioni presidenziali nello Stato di New York. 

La decisione, emessa da un giudice dello Stato, si basa sulla residenza di Kennedy: per il sistema elettorale americano il candidato alla presidenza e il suo vice non possono essere residenti nello stesso Stato.

Il contesto della decisione, una questione di residenza

La squalifica è avvenuta dopo che Kennedy ha dichiarato una residenza a New York: una stanza a 70 km da Manhattan che secondo quanto testimoniato da Kennedy stesso avrebbe utilizzato una sola volta. Per tali ragioni il giudice ha definito tale residenza come “falsa”. Secondo quanto stabilito dalla Corte, Kennedy vive stabilmente in California da quando si è trasferito nel 2014 per stare con la moglie, così come è residente in California la candidata alla vicepresidenza del ticket indipendente, Nicole Shanahan.  

La questione della residenza di Kennedy è diventata centrale. Alcuni sostengono che la legge è stata usata come pretesto per escludere un candidato scomodo, mentre altri vedono in questa decisione un necessario rispetto per l’integrità del processo elettorale.

Reazioni sui Social Media

Sui social media, la notizia ha generato un’ampia discussione. Alcuni utenti hanno espresso scetticismo sulla decisione, con commenti che suggerivano una mancanza di fiducia nel sistema giudiziario di New York. Tuttavia, altri hanno visto nella decisione un’applicazione rigorosa delle leggi elettorali.

Con una nota alla stampa lo stesso Kennedy ha commentato: “i democratici stanno mostrando il loro disprezzo per la democrazia. Non sono sicuri che possano vincere nelle urne, così stanno cercando di eliminare la possibilità per gli elettori di scegliere” che intanto ha annunciato ricorso.

La decisione ha delle implicazioni che vanno oltre la semplice esclusione di Kennedy dalla competizione elettorale. La sua campagna, che puntava a rappresentare una terza via, ha ora un ostacolo significativo, limitando così le opzioni per gli elettori.

Il Futuro della Campagna di RFK Jr.

Nonostante la squalifica, RFK Jr. continua a essere presente in altri Stati: secondo quanto riportato dal sito ufficiale della campagna elettorale, Kennedy ha completato le formalità burocratiche e la raccolta firme in quasi tutti gli Stati: mancano – per ora – all’appello Wyoming, Arizona, Mississippi, Kentucky e Rhode Island; intanto è confermata la sua presenza nelle schede di 19 Stati. 

L’esclusione rappresenta un colpo significativo, sia in termini di visibilità che di voti potenziali, in Pennsylvania un PAC – comitato d’azione politica – di area democratica, ha annunciato ricorso proprio sulla base delle decisioni prese dai giudici di New York. 

La discussione continua, e il futuro politico di RFK Jr. rimane incerto: tutti i membri della famiglia Kennedy appoggiano il partito democratico e Kamala Harris, i sondaggi a livello nazionale lo quotano al 5% e dopo questo l’episodio, le già basse probabilità di vittoria in novembre non possono fare altro che diminuire ulteriormente.

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