“L’operazione di censura contro la Roccella, un fatto già successo alla Fiera del libro di Torino, fa capire che tutto è studiato ad arte per impedire ad una persona di esprimere un pensiero. E questo non è confronto, è pregiudizio. Violento, antidemocratico, illiberale tipico di chi si riconosce in uno Stato illiberale. Se dovessimo dirlo fino in fondo, se ai sopraffattori fosse stato spiegata la storia personale della Roccella, avrebbero detto che è tutto meno che la rappresentante di una società patriarcale. Poi, i vari Scurati e tutta quella gente, che per due settimane ha evocato principi generali ed astratti per dire che erano stati censurati, più dolosamente che colpevolmente, non li ho sentiti condannare il trattamento riservato alla Roccella. Allora mi pare evidente che loro non siano stati censurati, ma che siano, alla fine, favorevoli alla censura altrui”.
Così Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera in una intervista al QN.