“Quanto emerge dal resoconto del tavolo 06 dei servizi di Roma Capitale preoccupa una forza di opposizione di Governo come FdI che ha sempre dato il suo contributo per migliorare l’organizzazione e la qualità del polo infanzia romano. Incredibile che nello stesso tempo in cui il sindaco Gualtieri chiede al Governo di derogare al tetto assunzioni del personale da lui approvato da ministro dell’Economia, sprechi l’occasione di utilizzare una simile deroga concessa dal Governo stesso in occasione dell’emendamento sul precariato per coprire il fabbisogno del contratto flessibile ovvero delle sostituzioni utili per coprire il fuori rapporto che crea tanto disagio ai bambini alle famiglie e al personale”.
È quanto dichiarano Marco Perissa presidente della Federazione romana e Laura Marsilio responsabile Dipartimento Scuola Roma Capitale di FdI .
“Chiederemo conto in Commissione Trasparenza con Federico Rocca sull’utilizzo di 10 milioni di euro derivanti dalla parità scolastica – continuano gli esponenti di FdI – fondi che sono vincolati all’utilizzo del personale e delle strutture infanzia e che andrebbero piuttosto utilizzati per investire nella idoneità delle strutture soprattutto per il periodo estivo come chiede da tempo FdI in occasione della votazione del bilancio comunale.
Potrebbero e dovrebbero anche essere utilizzati per la formazione mettendo fine alle iniziative ideologiche sugli stereotipi di genere tanto care all’assessore”. “Inappropriati sono inoltre i contratti spacchettati – aggiungono – previsti per coprire i vuoti di personale che non consentono nè una migliore organizzazione nè danno dignità a un lavoratore, cosa anomala per un partito come il PD che chiede il salario minimo a gran voce e poi non concede un orario congruo giornaliero per le sostituzioni.
La carenza di posti nel ruolo di coordinatore denuncia come sia stata pertinente la battaglia di FdI di non sacrificare le ex Poses , operazione che non è avvenuta in nessun Comune d’Italia salvo a Roma Capitale e che evidenzia come la richiesta di FdI fosse di buon senso dal punto di vista pedagogico e organizzativo. Rimane lo sconforto di un sistema ormai al collasso che era il gioiello di Roma Capitale e che solo la sequela di assessori ideologici ha permesso che si scadesse di qualità e che le famiglie, denatalità a parte, non scegliessero liberamente di iscriversi, per non dimenticare la mancanza di libertà educativa e di scelta delle famiglie stesse all’atto della iscrizione dei bambini agli asili nido e alle scuole d’infanzia, rimanendo obbligatoria una scelta prioritaria per la gestione diretta”, concludono.