“Nel 2019 la fondazione Gimbe denunciava 37 miliardi di euro sottratti in 10 anni alla sanità tra mancati finanziamenti e tagli, eppure nessuno ha protestato. Oggi è stato indetto uno sciopero contro un Governo che aumenta le retribuzioni per medici e infermieri e adotta le misure per ridurre le liste d’attesa per i cittadini. Numeri alla mano dal 2022 sono state stanziate più risorse rispetto a tutti i governi precedenti (la finanziaria 2023 ha stanziato 7 miliardi per il triennio sul Fondo sanitario nazionale; la finanziaria 2024 11 miliardi; quella del 2025 in cinque anni programma 35 miliardi per la sanità); è stata introdotta la procedibilità d’ufficio e sono state aumentate le pene per chi aggredisce operatori sanitari; è stata potenziata la presenza di polizia negli ospedali proprio per garantire la sicurezza del comparto; è stata aumentata l’indennità di specificità. Queste le misure più importanti tra cui va ricordato l’aumento degli importi per le prestazioni aggiuntive che sono anche tassate al 15%: questo significa più soldi in busta paga. Per i sindacati non è abbastanza eppure il Governo ha messo quasi tutte le risorse destinate alla sanità, a sostegno del personale. Sono due anni che si dà priorità alle misure per chi lavora nel servizio pubblico. Continueremo ad impegnarci per gli operatori sanitari; lo sciopero è un diritto che nessuno contesta, ma i fatti dicono che il governo Meloni sta dando risposte”.
È quanto affermano i componenti della commissione Affari sociali di Fratelli d’Italia alla Camera.