“La decisione di Erdogan di riaprire Santa Sofia come moschea costituisce affronto alla storia universale della basilica, costruita nella Costantinopoli cristiana e diventata simbolo della laicità dello Stato turco e delle perenni contaminazioni ioniche. In quanto sede del museo delle tradizioni religiose e delle diverse storie che hanno formato la Turchia, la basilica è patrimonio dell’intera umanità non soltanto della Turchia di Erdogan. L’Ue e le Nazioni Unite, insieme all’Unesco che tutela Santa Sofia, si pronuncino con ferma condanna e invitino il leader turco a dimostrare di non essere un oscuro dittatore, ma uomo capace di cogliere tutte le sensibilità culturali e religiose che si sono addensate nei secoli nella basilica-moschea. Le sue stratificazioni sono il segno indelebile della storia densa del Mediterraneo che non può essere cancellata da un atto di arroganza teocratica”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.