“I risultati sono ancora parziali, bisogna aspettare la fine di questi impossibili spogli, in ogni caso mi pare che si possa salutare l’ennesima vittoria del centrodestra da un anno a questa parte e che si possa salutare un altro elemento molto importante per noi che è la crescita di Fratelli d’Italia, assolutamente non scontata. In Sardegna come in Abruzzo, Fratelli d’Italia è l’unico partito che cresce oltre alla Lega e questo lascia ben sperare penso anche per il futuro del governo della nazione, visto anche un tracollo dei cinquestelle che non ha precedenti nella storia della Repubblica Italiana. Se il M5S si spacca cosa accade al Governo? Continuo a pensare che quando ci sarà la fine di questo governo, che a questo punto mi pare cominci ad avvicinarsi, la soluzione migliore sia sempre quella di chiedere ai cittadini che cosa vogliono fare con delle elezioni. Non sono mai stata una grande sostenitrice dei governi che si reggono sulle spalle dei voltagabbana. Poi vedremo, non sono decisioni che competono me”.
Lo ha detto il presidente di fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, interpellata dai cronisti a margine del convegno “L’economia delle ex colonie francesi in Africa e il Franco CFA” organizzato dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera.
Intanto il centrodestra e’ al 52,05%, quando in Sardegna sono state scrutinate per il voto di lista 1.043 sezioni su 1.840. Il centrosinistra e’ al 30,23%. Secondo questi dati, il Pd risulta ancora il primo partito col 13,05%, sempre davanti alla Lega col 11,87% e seguito dal Psd’Az col 10,08%, FI con il 8,01%. Il M5S e’ al 9,67%, Sardegna2020 (una delle liste del centrodestra col consigliere regionale azzurro uscente Stefano Tunis) e’ al 4,10%, Fratelli d’Italiaal 4,92% e LeU al 3,75%. I Riformatori sono al 4,72%, l’Udc al 3,98%. Il Partito dei sardi e’ 3,26%, Sardi liberi al 2,04%, Autodeterminatzione all’1,98% e Sinistra sarda allo 0,64%. Sulle liste risultano 198 voti contestati, per il presidente 42.
Precipita il Movimento 5 stelle. “Nella mia esperienza di ricercatore ho notato che spesso il voto sardo ha anticipato il trend nazionale”, dunque se questi dati fossero confermati “quello che mi colpisce di più è l’andamento del M5s: un dato enorme che va al di là di ogni aspettativa”. Lo dice il sociologo e sondaggista Renato Mannheimer commentando con l’ANSA i dati del voto in Sardegna. “Seppure ancora parziali i dati sembrano ormai dare un’indicazione precisa e “il dato che mi colpisce è il crollo del M5s”. Ciò detto “anche la Lega, se pure ha preso qualcosa di più nella regione rispetto alle politiche (era al 10,8%) non ha fatto tanto quanto Matteo Salvini si aspettava” fa notare il sondaggista.