Apprendo con stupore e tanta curiosità alcune notizie che ci giungono dalla prima giunta dell’era Todde:
La seduta di giunta viene convocata a Villa Devoto ma, non aveva dichiarato, cito testuali parole: “Villa Devoto rappresenta un simbolo importante della presidenza della Regione Sardegna, una sede che utilizzerò in occasioni di rappresentanza, ma credo che per realizzare il mio obiettivo di essere una presidente veramente operativa, sia utile fare una scelta diversa.” qui provo curiosità, oggi era una seduta di rappresentanza?
Il non sardo romano che si sente più sardo dei sardi, non è il primo e non sarà l’ultimo, nominato assessore alla sanità che, si sente anche più bravo dei sardi, decide di lavorare in smart working e non si presenta a Villa Devoto. Qui provo stupore, non avrà trovato un biglietto aereo? Non vivrà in pianta stabile in Sardegna? È talmente talentuoso, visto il paragone che si è autofatto, che potrà permettersi di lavorare da casa perché sarà più produttivo? Le ricordo che il vero e unico Rombo di Tuono ha scelto di vivere in Sardegna e con questa scelta assieme al suo talento diventa “mito”.
L’hanno chiamata “una giornata di grande lavoro”, ma nella realtà dei fatti hanno prodotto solo 3 delibere, una delle quali per nominare un altro non sardo come segretario generale della regione. Qui ho l’auspicio che decida di trasferirsi a vivere in Sardegna, ho l’idea che quel lavoro sia totalizzante.
E non posso non ricordare le parole, di qualche anno fa, dell’assessore Manca che teneva a precisare, testuali parole “La Sardegna non può essere ridotta a ufficio di collocamento padano” infatti ” La Sardegna non può essere ridotta a essere l’ufficio di collocamento nazionale del M5S”
Attendiamo i fatti, perché ad ora ascoltiamo solo “fiumi di parole”.
Lo scrive in una nota Antonella Zedda senatore, Capogruppo di FdI al Senato, Coordinatore Regionale FdI Sardegna.