“Comprendo la grillina Todde che ricerca lo scontro con Truzzu per polarizzare la scelta: le occorre visibilità. Deve catalizzare l’attenzione su di sé avendo altri 2 competitor a sinistra. E la comprendo anche quando in maniera ossessiva parla del fatto che abbiamo affisso i manifesti della Meloni: lei non utilizza né i manifesti di Conte né quelli di Elly perché evidentemente se ne vergogna. Esce sola, fa la Sarda anche se eletta deputato in un collegio non sardo e perché scelta come candidata presidente ad un tavolo romano con una banale spartizione di regioni, lontani i tempi di Grillo in cui si stigmatizzavano le coalizioni, ha addirittura dovuto inserire il simbolo del M5S in un simbolo condiviso. Ricerca lo scontro in terra Sarda con gli altri candidati a Presidente quelli di sinistra Soru e Chessa e con l’unico candidato scelto in Sardegna e cioè Truzzu, della coalizione di centro destra civico sardista. Noi non ci vergogniamo né del nostro leader nazionale, anzi ci fregiamo di avere con lei un ottimo dialogo politico e siamo fieri di ciò che ha fatto in questi 14 mesi di governo., siamo orgogliosi del nostro simbolo e lo affiggiamo dove e quando vogliamo. Noi vogliamo governare la Sardegna con la convinzione che in altri cinque anni il centro destra al Governo della nostra terra possa fare ancora di più di ciò che è stato fatto fino ad oggi nonostante il covid e le congiunture internazionali. A noi non interessa battere le sinistre, a noi interessa il bene della Sardegna. La Todde, invece di cercare lo scontro, parli di ciò che ha fatto come viceministro e prima come sottosegretario, racconti di come ha bloccato la progettualità della dorsale e di come ha avallato il decreto Draghi sulle energie rinnovabili, o inserito negli obiettivi PNRR l’uscita forzata del mercato tutelato dell’energia. Racconti di come decreti Draghi, di cui Lei era viceministro, si è individuata come preda la nostra Sardegna. Racconti di come hanno scelto di non scegliere sulle energie rinnovabili. Racconti come per il deposito delle scorie sia stato il governo Meloni ad inserire il principio della autocandidatura mentre lei e il suo governo prevedevano dei “banali ragionamenti tecnici” e quindi una imposizione burocratica per criteri. Racconti di come, da componente di governo, abbia scelto di fare come Ponzio Pilato e lavarsi le mani in troppe vertenze industriali sarde. Le sinistre si fanno la guerra tra loro e quel che è certo che la nostra terra non può essere lasciata in balia di Soru o dei grillini che con tanta demagogia hanno bloccato lo sviluppo della Sardegna e hanno concesso alle multinazionali, in maniera incontrollata, la possibilità di depredare la nostra terra”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Antonella Zedda, coordinatore FdI in Sardegna.