Le Vele di Scampia sono state sgomberate. Nelle ultime ore sono state allontanate le ultime undici famiglie rimaste nella Vela Rossa ed è tutto pronto per la loro demolizione. Un risultato atteso da tempo, arrivato in queste ore dopo un’accelerazione importante partita da luglio, quando un crollo ha portato via tre vite accendendo i riflettori sui pericoli che venivano corsi in quelle strutture così fatiscenti. Accelerazione che, secondo le stime, ha accorciato i tempi di diversi anni. E non a caso ha parlato di risultato insperato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: “Arrivare oggi allo sgombero solo sei mesi fa era insperato. Un evento fondamentale per questo processo è stata la tragedia di luglio, il sacrificio delle vittime ha rafforzato l’azione e ci ha consentito di sgomberare tutte le Vele. È stata un’operazione di sgombero storica”.
Meloni: “A Scampia arriva il modello Caivano”
Questa mattina, sul tema, è intervenuta Giorgia Meloni tramite i suoi profili social: il Presidente del Consiglio ha espresso “grande soddisfazione per il completamento dello sgombero delle Vele di Scampia, operazione decisiva per avviare il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana di un territorio complesso ma che può cambiare volto. Con determinazione, costanza e impegno”. Un impegno che non si conclude qui, perché l’area di Scampia, insieme a quella di Secondigliano, quartiere limitrofo dell’area nord di Napoli, “è anche una delle sette aree di recente individuate dal Governo dove poter replicare il modello già sperimentato con successo a Caivano”. Dunque, per Scampia arriva anche il decreto Caivano bis, a dimostrazione di un’attenzione che non è solo di facciata. “Ringrazio il Ministro Piantedosi – ha proseguito Meloni -, il Prefetto di Napoli, il Sindaco, le Forze dell’ordine e tutte le Istituzioni coinvolte, che hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo. Lo Stato c’è, e sta dalla parte dei cittadini onesti e di chi ha bisogno, e non ha intenzione di indietreggiare di fronte al degrado, all’illegalità e all’abusivismo”. Lo Stato c’è dunque e da alcuni mesi, da quando Giorgia Meloni è ascesa a Palazzo Chigi, ha iniziato a non voltarsi più dall’altra parte. Ha scelto di affrontare le grandi questioni del degrado, dell’abbandono, della criminalità organizzata in cui migliaia di cittadini sono stati abbandonati con colpevole silenzio delle Istituzioni. È uno Stato che torna forte seguendo il valore della legalità, uno Stato intenzionato a eliminare tutte le zone franche, anche e soprattutto quelle che sembravano impossibile da abbattere solo alcuni mesi fa. Caivano fu la prima grande prova, le Vele adesso confermano che il lavoro svolto dopo l’appello di don Maurizio Patriciello non è stato un unicum.
Si va avanti, allora. Il programma del progetto ‘Restart’ prevede il completamento dei lavori delle nuove strutture a sostituzione delle Vele entro il 2027, ma già dal 2026 le prime famiglie potranno accedere ad alcune abitazioni, con investimenti previsti anche nel verde pubblico. “Ci troviamo – ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari – di fronte a un atto straordinario e al tempo stesso storico che riguarda le Vele di Scampia, perché dopo tanti anni e la tragedia dell’estate scorsa c’è stata una svolta decisiva. Ora si tratta di rispettare i tempi”.