Se i giudici sbagliano, pagano gli italiani

“Mafiosi scarcerati: i giudici perdono tempo dietro l’Albania e si lasciano scappare i boss”: così era intitolato un nostro articolo di fine ottobre nel quale, partendo dalle notizie lanciate da Live Sicilia sulla scarcerazione di numerosi boss mafiosi per via di cavilli giudiziari e lentezze burocratiche, sostanzialmente denunciavamo l’ipocrisia della mala giustizia che rincorre i decreti del governo in fatto di immigrazione perdendo nel frattempo colpi nella lotta alla criminalità organizzata.

Il caso della Liguria: Pil in picchiata dopo l’inchiesta su Toti

Oggi il Giornale lancia altre importanti notizie su come la mala giustizia abbia un impatto devastante anche sulla crescita economica del Paese. Il quotidiano, riportando i dati forniti da Unimpresa, ha rivelato che in Liguria, nei primi nove mesi dell’anno ancora in corso, il Pil territoriale (in merito, cioè, al fatturato di aziende e partite Iva della sola Regione) è calato di -18,5 punti percentuali. Inoltre, il calo è riconducibile ai tre mesi che vanno da luglio a settembre, in quanto a giugno Bankitalia sottolineava che “l’attività economica in Liguria”, con riferimento ai primi sei mesi dell’anno, “è sostanzialmente positivo”. Insomma, si tratta proprio dei mesi in cui è esploso e si è consumato il caso Toti, il governatore della Liguria finito subito agli arresti domiciliari (e ci è rimasto fin quando non si è dimesso dalla carica) per corruzione a causa di fondi ricevuti e… dichiarati… Accuse che poi si sono rivelate più flebili di quello che si pensava, di quello che i titoloni dei giornali raccontavano e in parte speravano. Dev’essere stata una bella batosta, poi, la vittoria di Marco Bucci e del centrodestra pochi mesi dopo.

Tornando al Pil, è ovvio che certe vicende, così raccontate, abbiano disvogliato imprenditori e investitori a credere in quella Regione. Il settore manifatturiero ha perso il 58,4%, e di riflesso tutte le industrie ad esso collegate: l’abbigliamento, la metalmeccanica, l’energia. Tutto, insomma, ha risentito della sentenza. Occupazione e crescita, creando un vulnus per tutti i cittadini liguri ma anche per i cittadini italiani.

Secondo una indagine condotta da Confindustria nel 2021, il Pil nazionale ha sempre risentito della mala giustizia: pesa circa 4,9 punti percentuali l’anno, una perdita stimata tra i 15 e i 18 miliardi di euro. Spesso per questioni che, come nel caso emblematico di Toti, finiscono quasi in un nulla di fatto. Giovanni Toti non aveva fatto nulla di irregolare dal punto di vista penale, tutto dichiarato, nessuna tangente. E tutto si è risolto in un patteggiamento tra le parti che la Procura ha accettato. E ci sarebbero ancora molti esempi di come l’economia risente delle cattive scelte della giustizia.

Non è più soltanto un fatto di interesse giuridico o di sicurezza nazionale. Dopo il caso dei mafiosi scarcerati, i numeri ci dicono che la crescita economica può risentire di certi errori. Questi, dunque, sono i veri problemi da risolvere, piuttosto che intromettersi sulle questioni di politica migratoria, per le quali decide l’esecutivo in virtù del chiaro mandato degli elettori. Se i giudici sbagliano, l’economia può rallentare e potenzialmente crollare, soprattutto se si aggiungono anche i titoloni sensazionalistici di certa stampa che giustamente fa il suo lavoro. Se i giudici sbagliano, insomma, a pagare sono gli italiani.

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